Gioco, divertimento e leggerezza. Ecco qui le tre parole per descrivere il primo libro di Riccardo Magrini e Luca Gregorio: Fagianate, scatti e scie con la gustosa prefazione di Paolo Condò. Il libro, edito da Rizzoli, è stato presentato ieri in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Un'ora di piacevole presentazione, un'ora che è volata, proprio come volano le telecronache delle due voci del ciclismo di Eurosport. Con il loro modo garbato e simpatico nel raccontare, Magrini e Gregorio hanno emozionato una sala stracolma e curiosa, affascinata dagli autori del dizionario sentimentale dal ciclismo.
Riccardo, detto il Magro anche se poi tanto magro in realtà non è, è stato professionista dal 1977 al 1986 e vanta nel suo palmarès, tra le altre, una tappa al Giro d'Italia ed una alla Grande Boucle nel 1983. Appesa la bicicletta al chiodo, è rimasto nel mondo del ciclismo prima a bordo dell'ammiraglia come direttore sportivo di campioni come Marco Pantani e il "Re Leone" Mario Cipollini, e poi come opinionista di Eurosport dal 2005.
Dal 2018 per Magrini un nuovo compagno di viaggio: Luca Gregorio, telecronista dalla lunga militanza e dalla molteplice esperienza sportiva. «Riccardo è per il mio "papi" sportivo, gli devo tanto. Mi ha insegnato a muovere i primi passi in questo bellissimo sport e vi confesso che mi sgrida spesso, soprattutto per alcuni termini che uso durante le telecronache. Penso, per esempio, al termine "iconico": al Magro non piace molto e cerco quindi di limitarne l'uso, o magari all'espressione "un attimino" che lo manda su tutte le furie. Ho capito, giustamente, che è meglio non usarlo più».
Il ciclismo è lo sport in cui non esiste il biglietto da pagare, ti passa sotto casa, attraversa paesi, città e si inserisce nella quotidianità. Il suo racconto diventa narrazione e non solo cronaca ed è da qui che è nato il dizionario sentimentale del ciclismo che, come afferma Paolo Condò nella sua prefazione, «grazie a Riccardo e Luca «diventa una lingua "aumentata" ed era nella logica delle cose che questa neo-lingua si dotasse di un dizionario».
Gregorio racconta: «Il libro è nato un po' per caso, direi quasi per gioco. Tra le cabine della redazione di Eurosport, nel corso delle telecronache, poi è cresciuto tra qualche birra e bicchieri di vino, prima dell'inizio del Giro d'Italia 2018, grazie anche a Raffaella Ricci di Rizzoli e grande appassionata delle telecronache del Magro».
All'interno del "manuale di ciclismo" troviamo parole classiche (allungo, carovana, manubrio), quelle romantiche (bacio,cotta), quelle goliardiche (piss-stop, trombatura, miciola) e quelle autobiografiche del Magro (la presa della pastiglia), da quel maledetto 29 agosto 2017 quando Riccardo è stato colpito da un attacco cardiaco negli studi di Sky Sport.
E Magrini confessa: «Tra tutte queste 332 parole, la mia preferita è badalagente: tipica espressione lucchese per dire "guarda quanta gente c'è" ma in modo più stringato, utilizzata per sottolineare l'entusiasmo e la partecipazione del pubblico a bordo strada».
L'ex prof toscano ha imposto, senza accorgersene, il suo linguaggio in questo sport e lo ha fatto a modo suo, improvvisando. E' il classico confusionario ordinato nel suo disordine. «Io non preparo le telecronache, vado in redazione un'ora prima e insieme a Luca, che invece studia, faccio il karaoke. Anche se i gusti musicali miei e del mio gregario sono un po' diversi... sarà forse per la nostra differenza d'età. E nuove parole nascono quasi da sole, l'ultima che abbiamo coniato è curvonda, che unisce una curva ad una grande rotonda... Nel libro non c'è, potrebbe entrare in una prossima edizione, chi lo sa...».
Fagianate, scatti e scie (Rizzoli 238 pp, 18 euro) non è un semplice libro. E' di più. Certamente non un premio Nobel per la letteratura ma un qualcosa di innovativo e speciale. E' un nuovo lessico per le due ruote, un nuovo modo di raccontare il ciclismo che prende spunto da anni di grandi pedalate, da storie di corridori e dalle loro imprese. E' una lettura leggera, quasi da bar e vi sembrerà di essere al fianco di Magrini e Gregorio durante una telecronaca.
Libro che cade ancora più a pennello dopo i Mondiali dello Yorkshire: Magrini e Gregorio vi hanno fatto vivere in modo scanzonato una settimana ricca di fagianate, scatti e scie? Non vi viene in mente niente? Provate a ripensare alla Var che squalifica Eekhoff per scia prolungata.
Non è che Magrini e Gregorio, oltre ad essere telecronisti e scrittori, sono anche dei veggenti?
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