149 chilometri di corsa, 106 km di fuga e alla fine Annemiek Van Vleuten cosa fa? Abbraccia tecnici e massaggiatrice, aspetta l’arrivo della sua amica rivale Van der Breggen e poi se ne va, salta le transenne e corre ad abbracciare mamma Ria.
«Mamma è venuta a vedermi, è una persona speciale e vincere in questo modo davanti a lei mi ha regalato un’emozione straordinaria».
E poi si torna a parlare della corsa: «Ho fatto 106 km di fuga, un piano folle che a dire la verità non era pianificato. Ho fatto la differenza in salita e ho tirato dritto, chilometro dopo chilometro ho capito che stavo facendo qualcosa di speciale».
E ancora: «Non ci credo, mi sono allenata tanto per arrivare pronta a questa sfida, provo tante emozioni. È un sogno e il pubblico sul circuito è stato davvero fantastico. Ero uscita delusa della crono (era la detentrice del titolo e ha chiuso al terzo posto dietro Dygert e Van der Breggen, ndr): direi che ho rimesso le cose a posto e con gli interessi. Dopo un periodo duro a causa di un infortunio, ora me la godo… Devo dire grazie alle mie compagne di squadra dietro che hanno lavorato come stopper e sono contenta che sul podio sia salita anche la mia compagna di squadra Amanda Spratt».
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