Domani il lungo, di cinque ore, prima di partire dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona alla volta di Leeds e da lì prendere la via iridata verso lo Yorkshire. Il sorriso di Davide Cassani dice molto se non tutto: lui è sereno, perché il gruppo c’è ed è davvero un bel gruppo. L’ultimo punto di domanda è stato tolto in mattinata, dopo aver parlato ieri sera con i ragazzi, dopo aver spiegato ai suoi corridori in perfetto stile Alfredo Martini, le ragioni di una scelta. «Ho imparato così e così mi piace fare – dice il CT romagnolo, alla vigilia di un mondiale che non ci vede chiaramente tra i grandi favoriti, ma tre le nazioni che questa corsa possono certamente condizionare e indirizzare verso una direzione o nell’altra -. Parlare con i ragazzi guardandoli negli occhi è fondamentale: per me e per loro. Cerco sempre di mettere in campo la formazione migliore, la più competitiva e la più coerente con un tracciato difficile e complicato, soprattutto se pioverà».
E domenica dovrebbe piovere, come in questi giorni e quelli a venire. «Il problema è proprio quello – spiega ancora il CT -: domenica dovremo percorrere 285 chilometri e le previsioni sono veramente pessime, per quel giorno e un po' per tutta la settimana. Sarà un campionato del mondo particolarmente difficile. Sappiamo di non essere i favoriti ma abbiamo degli uomini importanti come Matteo Trentin che ha preparato benissimo l'appuntamento, come Sonny Colbrelli e come Diego Ulissi, che in Canada ha dimostrato di stare bene. Cercheremo di inventarci qualcosa anche se ai mondiali non è facile essere propositivi: rispetto a qualche anno fa il numero delle nazioni di riferimento è aumentato, tante nazioni hanno la forza di tirare e di chiudere eventuali buchi ed è per questo che gli ultimi mondiali si sono decisi all'ultimo giro».
Si parte con una punta designata: Matteo Trentin. Alle sue spalle o al suo fianco l’alternativa Sonny Colbrelli. Poi c’è lui, il jolly, l’uomo che ha il compito di inventarsi azioni e cogliere l’attimo: Diego Ulissi. Con loro uomini di spessore e esperienza come Davide Cimolai, Alberto Bettiol, Salvatore Puccio, Gianni Moscon e Giovanni Visconti.
«Questa è la mia sesta Nazionale mondiale – spiega il c.t. Davide Cassani, che a Bergen 2017 ha raccolto un quarto posto con Trentin: il miglior piazzamento azzurro fin qui -. Lasciare fuori Davide Formolo e Kristian Sbaragli non è stato né semplice né piacevole, ma nella vita bisogna pur fare delle scelte. È una nazionale che sta bene e che può fare una buonissima corsa. Sappiamo anche di non essere la nazione più forte e di non avere l’asso pigliatutto che con un colpo di genio ti può risolvere una corsa in men che non si dica. Però abbiamo buonissimi corridori, di classe e temperamento. Siamo una squadra umile, ma tosta. Consapevole dei propri limiti e della propria forza. Magari non abbiamo il bomber acclamato e riconosciuto, ma tanti buoni mediani capaci di interdire e creare. I favoriti? Penso a Van der Poel per l'Olanda, Alaphilippe per la Francia, il Belgio ha diverse carte da giocare come Evenepoel, Gilbert e Van Avermaet, Matthews è temibilissimo, Lutsenko sta bene, Fuglsang va forte e poi ci sono quei corridori che non ti aspetti e che alla fine preparano perfettamente il mondiale e sono pronti a giocarselo».
Formolo non ci sarà, ma è probabile che abbia già un bonus da incassare il prossimo anno: sia a Tokio che al Mondiale in Svizzera.
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