Il Mondiale della Nazionale di Ciclismo strada Yorkshire 2019 comincia con quarto posto pieno di rimpianti. La staffetta mista composta da Edoardo Affini, Davide Martinelli, Elia Viviani, Elena Cecchini, Tatiana Guderzo e Elisa Longo Borghini chiude alle spalle dell’Olanda, prima campionessa del mondo di questa specialità, Germania e Gran Bretagna. “Peccato, ci tenevamo a fare bene in questa prova di apertura – commenta amaro Dino Salvoldi al termine – ma oggi abbiamo avuto una doppia sfortuna: bucato nel momento più importante della gara e con l’atleta più adatta per questo tipo di percorso.”
In effetti la gara dei due trenini azzurri è stata praticamente perfetta fino a 6 chilometri dalla conclusione dei 28 previsti. Il riscontro cronometro ci vedeva saldamente sul podio e con buone chance di migliorare il terzo posto degli Europei: secondo tempo al primo rilevamento, alle spalle dell’Olanda, terzo alla fine della prova degli uomini (dietro la stessa Olanda e la Gran Bretagna), nuovamente secondi al terzo intertempo, quando le tre azzurre avevano iniziato a recuperare posizioni proprio sulle britanniche. Ma a sei chilometri dalla conclusione, quando la strada si faceva più insidiosa per i continui saliscendi, Elisa Longo Borghini bucava.
“Le indicazioni tecniche – dirà poi Tatiana Guderzo – eravamo quelle di attenderci in caso di problemi nella prima parte di gara. Purtroppo Elisa ha bucato proprio a metà, quando non era chiaro se continuare in due oppure provare ad attendere.”
Nell’incertezza le Azzurre hanno proseguito del proprio passo, mentre dietro la Longo Borghini ha dato vita ad un inseguimento solitario che si è concluso solo a un chilometro dalla conclusione. “In effetti – ha spiegato poi Salvoldi in fase di analisi tecnica – Elisa ha forato in un punto del percorso in cui era impossibile fare a meno di lei. Abbiamo provato ad andare all’arrivo, ma ci siamo resi conto che non guadagnavamo rispetto ai rivali.”
Dopo la foratura dell’azzurra, il trenino italiano ha cominciato a perdere il vantaggio che aveva accumulato sulle britanniche. Non è bastato, per evitare il sorpasso, l’ultimo chilometro a tutta, con la Longo Borghini che, appena rientrata, si è assunta l’onore di sprintare sul rettilineo in leggera salita. Sotto lo striscione lo svantaggio è di 4".
Nel frattempo la Germania (Brennauer, Klein, Kroger, Martin, Politt, Sutterlin), come era nelle previsioni, completava la rimonta nei confronti nostri e della stessa Gran Bretagna (Dolan, Henderson, Lowden, Archibald, Bigham, Tanfield). L’Olanda, come era anche nelle previsioni, invece ha praticamente fatto gara a se: partita in testa nella frazione maschile (Bouwmann, Mollema, Van Emden), ha incrementato ancora il vantaggio con il formidabile trenino donne formato da Lucinda Brand, Riejanne Markus e Amy Pieters.
“Se vogliamo trovare un elemento positivo da questa prova – ha concluso Salvoldi guardando al futuro – riguarda la condizione di Elisa Longo Borghini. La sua azione, dopo la foratura, ha dimostrato che è in possesso di una grande gamba e questo mi fa ben sperare per le prossime prove”.
"Come gruppo dobbiamo essere orgogliosi della nostra gara - ha commentato Viviani con un tweet subito dopo la crono -; solo la sfortuna ci ha impedito di salire sul podio. Sono veramente contento di essere qui e mi piace veramente questa nuova gara.".
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