È un traguardo da incorniciare. Con il titolo iridato delle donne juniores conquistato ieri al velodromo di Francoforte dalle azzurre Camilla Alessio, Giorgia Catarzi, Sofia Collinelli, Eleonora Gasparrini e Matilde Vittilio in 4'26"060 nell'inseguimento a squadre di categoria, l'Italia ha calato il suo poker d'assi. Non solo si è confermata al vertice della disciplina olimpica, simbolo della bontà di un intero movimento, ma lo ha fatto per il quarto anno consecutivo, con organici diversi. In una categoria di repentini cambiamenti, com'è quella juniores, nella quale si succedono ricambi generazionali, vale come punto fermo il livello tecnico generale, grazie al lavoro del CT Salvoldi e dei suoi collaboratori, tra cui PierAngelo Cristini, e dello staff azzurro: l'Italia si conferma sempre più punto di riferimento in questa disciplina.
La scia di successi tra le juniores iniziò nel 2016 ai Mondiali di Aigle, dove Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Stefani e Letizia Paternoster, già primatiste mondiali agli europei con il record di 4'29"234, vinsero l'oro nella finale contro la Nuova Zelanda. Nel 2017 ai Mondiali in Italia (Montichiari) - Consonni, Guazzini, Fidanza e Paternoster in 4'21"554 piegarono ancora la Nuova Zelanda, registrando anche il nuovo record del mondo, che ancora resiste. Da ricordare che nella giornata precedente, durante le qualifiche, le azzurrine avevano già registrato il nuovo record del mondo in 4'23"229. In sole 24 ore le #RocketGirls del CT Salvoldi, campionesse europeo in carica, avevano dominato il torneo e demolito il loro stesso record.
L'anno successivo, nella rassegna iridata 2018, la squadra ancora campionessa del mondo era composta da Giorgia Catarzi, Sofia Collinelli, Vittoria Guazzini, Silvia Zanardi e Gloria Scarsi. Misero subito in chiaro le cose facendo il miglior tempo nelle qualifiche per poi addirittura doppiare il quartetto neozelandese all'ultimo giro e fermando il cronometro sul tempo di 4'28'398.