In occasione del centenario della nascita di Fausto Coppi anche la Città di Recco ha deciso di ricordare il “Campionissimo”. L’occasione arriva grazie alla disponibilità di Biagio Palombo del ristorante “ La Baracchetta” che ancora una volta ha accolto l’invito ad ospitare un evento sportivo e letterario.
Il centenario che tanto risalto ha riscosso nel Basso Piemonte è rimasto invece in sordina a Genova, dove Coppi ha vissuto per diversi anni dopo essersi spostato a Sestri Ponente il 22 novembre 1945 con Bruna Ciampolini. L’Aurelia diventava così sede naturale per i suoi allenamenti con i gregari, alcuni dei quali genovesi.
Da Sestri Ponente per le sue quotidiane galoppate preferiva dirigersi a ponente verso Savona, ma non mancavano incursioni anche a levante in direzione di Chiavari dove sono presenti maggiori salite.
Coppi transita e dorme a Recco persino nel viaggio di ritorno dopo la prigionia in Africa. Finita la guerra in bicicletta risale la penisola da Caserta sino a Castellania. Poi dopo il matrimonio con la ripresa dell’attività agonistica sarà spesso presente sulle nostre strade.
Martedì 30 luglio alle 20.30 sul Belvedere Luigi Tenco a ricordare il “Campionissimo” ci saranno due brave giornaliste scrittrici. Mimma Caligaris con il suo libro “Eterno Fausto” e Luciana Rota con “I portacolori della SIOF”, due storie che inevitabilmente si integrano tra loro. Comune denominatore Coppi e Biagio Cavanna “l’orbo di Novi”.
A fare gli onori di casa il sindaco Carlo Gandolfo, uno che di ciclismo se ne intente, appena può, infatti, lascia la fascia tricolore per salire in sella alla sua bici e affrontare le salite del Golfo Paradiso.
Saranno della partita due grandi ciclisti Mino De Rossi ,campione del mondo dilettanti nell’inseguimento individuale e olimpionico nell’inseguimento a squadre su pista.
Manco a dirlo esordisce tra i professionisti a fianco di Coppi con la maglia della Bianchi, poi il cambio di squadra, nel 1955 passa alla Chlorodont, nello stesso anno la frattura al bacino alla Parigi – Roubaix che mette fine alle sue ambizioni di stradista.
Presente anche Elio Di Maria, ”Maia” per i mandrogni, “U Liun” per i genovesi. Poi tante altre sorprese perché il mondo del ciclismo è fatto così, arrivi sul belvedere Tenco e trovi chi non ti aspetti, chi, come tutti noi ha sentito il magico richiamo del frusciare delle biciclette ed ha voluto esserci.
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