Prima di tutto i numeri: Vincenzo Nibali ieri ha concesso 51 secondi a Geraint Thomas, il migliore al traguardo tra i big che puntano alla maglia gialla. E in classifica generale, il capitano della Bahrain Merida è ventesimo a 1’56” da Ciccone e a 1’09” dallo stesso Thomas che occupa la quinta posizone assoluta.
Come valutare questi numeri? Lo abbiamo chiesto questa mattina a Belfort allo stesso campione siciliano e al suo allenatore Paolo Slongo. Ecco quello che ci hanno detto.
«È logico che non mi è mai piaciuto vedere tanta gente che mi sfila - spiega Nibali che ieri ha tagliato il traguardo in ventiduesima posizione - ma ero preparato. Sapevo che non sarebbe stato facile raggiungere un secondo picco di condizione dopo un giro d’Italia molto faticoso, così come sapevo che una tappa esplosiva come quella di ieri non era l’ideale per me e avrei potuto accusare qualche difficoltà anche al top della condizione. Diciamo che continuo il mio Tour in attesa di capire come potrà essere il futuro».
Da parte sua, Paolo Slongo approfondisce l’analisi: «Aspettavamo la tappa di ieri come il primo check del nostro Tour, era importante per valutare la reale condizione di Vincenzo dopo il periodo di recupero post Giro. Alla fine non abbiamo tanti motivi per sossridere ma nemmeno tanti motivi per piangere: è vero che Vincenzo ha pagato nell’ultimo chilometro, ma siamo in scia ad un gruppo molto folto. A parte Thomas e Pinot, che sappiamo come hanno preparato solo la Grande Boucle e ieri hanno mostrato di avere qualcosa in più, siamo molto vicini agli altri. E questo nonostante Vincenzo sia l’unico tra i grandi ad aver affrontato il Gior d’Italia. Cosa succede adesso? Che Vincenzo deve continuare a vivere alla giornata, studiando le situazioni che si presenteranno e provando ad inventare qualcosa. Poi a Parigi tireremo le somme...».