Basta non mettere grandi montagne e i britannici dettano legge. Dopo Ethan Hayter e Matthew Walls, stavolta è il turno di Fred Wright, che si è inserito di forza nella fuga di giornata e poi, nel finale, si è involato da solo verso il traguardo di Levico Terme. «Siamo partiti dopo 80 chilometri, c'era una squadra davanti che poi ha fatto attaccare un suo corridore spiega a tuttobiciweb - Così ho deciso di cogliere l'occasione e l'ho seguito. Siamo andati via in quattro e a quel punto dovevamo solo spingere».
Per non correre rischi, il corridore inglese è voluto arrivare in solitaria: «Sono un corridore abbastanza veloce e sapevo che avrei potuto fare bene anche in uno sprint ristretto, anche perché vengo dalla pista. In un piccolo strappo è scattato Quarterman e ho visto che tutti gli altri erano un po' stanchi, così ci ho provato anch'io e quando sono riuscito a creare un piccolo gap ho capito che potevo farcela. Mi piacciono questi tipi di percorso, con continui saliscendi, ma senza salite troppo complicate. Poi quando ho visto il brutto tempo ho pensato che noi britannici avessimo più chance di vittoria (ride, ndr)».
Neanche nelle previsioni più rosee la Nazionale britannica si aspettava di essere così dominante: «Questo Giro per noi era perfetto già prima di questa vittoria. Penso che uno dei segreti delle nostre vittorie sia lo spirito di squadra, l'essere felici per la vittoria di un compagno. Non è scontato sacrificarsi fino alla fine per un compagno, ma noi lo facciamo con piacere».