Pedalano per parlarne. Pedalano per far sapere, per imparare e trasmettere. Da domani una quarantina di amici, si metteranno in viaggio per una giusta causa che riguarda tutti. Tutti quelli che vanno in bicicletta e quanti si trovano a interagire con loro.
Si parte per un viaggio di crescita e conoscenza che nasce come spesso accade da un dramma, da una situazione di dolore. Elisa aveva 20 anni. Era una studentessa modello di Viareggio; una vita spezzata quattro anni fa da un’auto che finì per travolgere lei e il suo motorino. Con l’associazione Onlus «Il sorriso di Elisa» ora si pedala per creare un nuovo senso di responsabilità sulla strada e una nuova cultura. «Era figlia unica, è stato devastante», racconta oggi il papà, Stefano Pezzini.
Si parte domani, non verso una Terra Promessa, ma verso la realizzazione di progetti che sono la vera promessa di chi ha a cuore questo progetto. L’anno scorso il test, da Cesenatico a Camaiore. Da domani il percorso inverso: da Camaiore a Cesenatico. Tre tappe, per la prima edizione di Safe2Go. Da domani a domenica: una quarantina di amici che hanno deciso di pedalare assieme (e tra questi Francesco Moser, Gianni Motta ed Edita Pucinskaite, ndr) per poi incontrare giovani e parlare di sicurezza.
Domenica ci sarà anche il gran finale, con un traguardo simbolico, ma soprattutto con una tavola rotonda, momento di confronto e riflessione, atto a raccogliere idee da generare in proposte di legge e quindi in comportamenti. Un convegno al quale interverrà anche il direttore del Giro, Mauro Vegni, che ha sposato questo progetto: Safe2Go, uno stile di vita che si basa sul rispetto delle regole della circolazione per una convivenza reciproca tra gli utenti della strada. Ci sarà anche Roberto Sgalla, già prefetto e direttore delle specialità della Polizia, cicloamatore attivo (tesserato per la Fausto Coppi di Cesenatico), nonché presidente della Commissione sicurezza e giudici di gara della Fci.
«La nostra associazione lavora nelle scuole con corsi di formazione e di educazione stradale – ha spiegato oggi sulla Gazzetta dello Sport Pezzini -. Nel progetto hanno subito creduto la Fausto Coppi di Cesenatico (organizza la Nove Colli, ndr), il prefetto Sgalla, Marco Scarponi, Marco Cavorso pure lui genitore di una vittima della strada (Tommy, promessa della bici, ndr), l’associazione Guarnieri (Lorenzo ucciso da un pirata della strada), il team Joer Marine Project Guerciotti e la Granfondo della Versilia».
Da domani si pedala con Safe2Go, che ha l’ambizione di diventare col tempo punto di riferimento di altre associazioni impegnate nell’educazione stradale. Per questo ci sarà anche l’Aci, l’Automobile Club d’Italia, che all’ultimo Giro d’Italia ha portato in giro per strade del Belpaese il messaggio «#Rispettiamoci». Un messaggio che deve essere appunto trasversale, come dimostra il logo: automobilista e ciclista che si danno la mano. In tutti i sensi.
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