Con l'arrivo sul Monte Amiata sono arrivati anche i primi verdetti di questo Giro d'Italia Under 23. La salita senese ha rappresentato il punto più meridionale toccato dalla corsa organizzata da Marco Selleri e Marco Pavarini, e ha preceduto il giorno di riposo, che porterà la carovana verso le Alpi.
Il trittico di tappe iniziali, altimetricamente poco impegnativo, ha confermato la bontà del movimento britannico, che ha fatto il bello e cattivo tempo, conquistando i traguardi di Riccione, Santa Sofia e Pescia. In particolare ha brillato il talento poliedrico di Ethan Hayter, tre giorni in maglia rosa e già campione europeo nell'Omnium, dove lo scorso anno ha battuto il campione olimpico Elia Viviani a Glasgow. Il 20enne londinese, che lo scorso anno si è fatto qualche mese da stagista nel Team Sky, non solo ha fatto suo il prologo, ma ha dimostrato di essere forte in volata e pure in salita (ottavo sul Monte Amiata).
Gli italiani non demeritano, ma, per ora, hanno raccolto meno di quanto seminato. L'unico che è riuscito ad alzare le braccia al cielo è Fabio Mazzucco (Sangemini-Trevigiani), che si è preso le luci della ribalta sulle strade bianche della valle del Chianti. Per il padovano anche un giorno in rosa, ma la prima vera salita lo ha respinto, facendo capire che forse è ancora troppo presto per puntare alla classifica generale di una corsa di dieci giorni. Proprio in quest'ottica i colori azzurri hanno dovuto rinunciare agli attesi Samuele Battistella (Dimension Data for Qhubeka) e Andrea Bagioli (Team Colpack), entrambi messi KO da un virus influenzale. Così come accaduto lo scorso anno, toccherà quindi ad Alessandro Covi (Team Colpack) tenere alta la nostra bandiera e provare a conquistare la rosa, con Alessandro Monaco (Casillo-Maserati) e Filippo Conca (Biesse Carrera) in seconda battuta. Tra le ruote veloci, pimpanti Gregorio Ferri (Zalf Euromobil Desiree), Francesco Di Felice (General Store) e Nicolas Dalla Valle (Tiro KTM), attualmente maglia rossa, con Riccardo Bobbo (Gallina Colosio Eurofeed) in maglia blu dell'Intergiro e Federico Rosati (Mastromarco Sensi Nibali) in maglia verde come miglior scalatore.
E poi ci sono i colombiani, che anche quest'anno hanno la ferma intenzione di essere protagonisti fino alla fine. Andres Camilo Ardila ha sbaragliato la concorrenza sul Monte Amiata, prendendosi anche il simbolo del primato, ma ciò che impressiona è come nella Top 10 della tappa di ieri ci siano altri tre escarabajos. Voleranno anche sulle Alpi?
Buona la risposta del pubblico sulle strade, soprattutto all'arrivo, ma anche nei paesi attraversati durante le varie tappe non sono mancati i curiosi che hanno voluto omaggiare i giovani corridori con qualche applauso e fotografia. E con l'arrivo delle grandi tappe di montagne l'affluenza è destinata ad aumentare, con le ultime cinque tappe (arrivi sul Passo Maniva, Aprica e Passo Fedaia) che promettono spettacolo.
(foto Isolapress - Marco Isola e Massimo Fulgenzi)
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