Ci sono volute le strade bianche dell'Eroica e della valle del Chianti a far venire fuori lo spirito vincente degli italiani. Fabio Mazzucco ha fatto un numero d'alta scuola, inserendosi di forza nella fuga di giornata, e facendo poi la differenza nel tratto di sterrato in salita verso Vagliagli. Un pizzico di fortuna gli ha tolto di ruota anche l'unico corridore che era riuscito a seguirlo, Georg Zimmermann (Tirol KTM), che ha dovuto fermarsi per un salto di catena. L'impressione, comunque, è che il talento della Sangemini-Trevigiani oggi fosse inattaccabile.
«La prima metà di corsa è trascorsa velocissima - spiega a tuttobiciweb - Per poter vincere la tappa sapevo di dovermi muovere al momento giusto, così quando ho visto che alcuni corridori di spessore si stavano muovendo non ci ho pensato due volte a seguirlo. In salita poi ho tirato dritto con Zimmermann e nell'ultimo tratto gli è saltata la catena, ma io sapevo di dover spingere fino alla fine. Puntavo solo alla tappa, ma poi mi hanno detto che sarei diventato anche la nuova Maglia Rosa...».
Classe 1999, è un corridore ancora tutto da scoprire, in grado di andare forte dappertutto: «Non saprei dire quali siano le mie caratteristiche. Mi piacciono i percorsi come quelli di oggi, mossi, con salite brevi ed esplosive. Vedremo come riuscirò a tenere su salite più lunghe. Tenere la Maglia Rosa? Lo spero, ci proverò, ma non sarà facile».
Diplomato all'Ipsia Bernardi di Padova, grazie alla Sangemini-Trevigiani ha già potuto sperimentare il professionismo: «Ho corso qualche corsa coi professionisti, è una grande opportunità che mi dà la squadra. Poter gareggiare a quei livelli mi permette di crescere più in fretta».
(foto Isolapress - Marco Isola e Massimo Fulgenzi)
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