Coppi in primo piano e Coppi in bicicletta. Coppi in bianco e nero e Coppi a colori. Coppi che reclamizza sigarette francesi e Coppi che pubblicizza un liquore italiano al cognac. Coppi in allenamento e Coppi in corsa. Coppi in maglia rosa e Coppi in maglia iridata. Coppi su strada e Coppi in pista. Coppi fra la gente e Coppi da solo.
Fra le cento iniziative per i cento anni dalla nascita del Campionissimo, ecco “Fausto Coppi in cento cartoline”. E’ stato Renato Bulfon a collezionare e selezionare i cento souvenir rettangolari. La prima è del 1940-1941: la cartolina ufficiale della Legnano, Fausto ha 21-22 anni, il sorriso già incerto, i capelli con la riga, la pelle liscia. L’ultima è del 1960, postuma, edita dal quotidiano Stadio: e riporta un’immagine di Coppi, in maglia bianca, su un tornante dello Stelvio, probabilmente Giro d’Italia 1953. La più fumettistica è del 1949: si intitola “L’eroe dei due mondi” e Coppi è disegnato con un piede sulla Francia e l’altro sull’Italia, autore della prima doppietta Giro-Tour. La più mistica è del 1950-1951: Coppi ritratto con una ruota che gli fa da aureola, testimone dei tubolari Clément. La più sorprendente è per la pubblicità Gaslo del 1950-1951: il Campionissimo è seduto, con un asciugamano avvolto in testa quasi come un turbante, mentre si fa massaggiare le gambe e intanto contempla la confezione di un nastro extra lusso da manubrio. E ce n’è una pubblicitaria del 1948-1949 divisa a metà con Gino Bartali: Gino, in un primo piano (“I miei figli si nutrono con confetture Arrigoni”), e Fausto, in bici (“In allenamento mangio marmellata Arrigoni”).
E poi: alcune sono firmate, con quel cognome e nome (o soltanto quel cognome) pieni di nodi calligrafici, altre sono dedicate a tifosi o a sponsor, alcune sono ritoccate a mano, altre didascaliche (“Istantanea presa pochi minuti dopo l’arrivo” della Milano-Sanremo del 1948), moltissime hanno un’origine conosciuta, alcune ignota (come quella in cui Serse regge Fausto alla partenza in una riunione in pista).
E’, in formato cartolina, un’altra storia di Coppi: postale, ma anche letteraria, fotografica, ma anche artistica, ciclistica, ma anche umana. Si può leggervi molto di più di quello che è scritto o riprodotto: in una ruga, in una smorfia, in un gesto, in un’azione. Coppi è una storia infinita.
Il libriccino è introdotto da una prefazione dello stesso Bulfon (“Altri pezzi potevano essere scelti ma la scrematura era doverosa per rispettare questo storico numero 100”), da una introduzione di Pierangelo Brivio dell’Uicos (“Emozionante… anche per i giovani di oggi che non sanno chi era il grande Fausto Coppi”), da un omaggio di Renato Di Rocco (“Una collezione tutta da scorrere e centellinare, immagine dopo immagine, una gamma di emozioni e ricordi”) e soprattutto dal racconto di una riunione in pista a Vasto per il Trofeo Gardiol del 1955, in cui Coppi vinse l’americana individuale.
“Fausto Coppi in cento cartoline” può essere richiesto al Circolo filatelico di Vasto o all’Unione italiana collezionisti olimpici e sportivi con sede a Roma.
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