S come strategia. Nel senso di comportamento in gara. Ogni squadra ne ha una tutta sua, così ragionata che spesso faticano a capirla i corridori. Sotto questa voce è stato catalogato l’episodio della bici che Roglic ha dovuto sostituire per un guasto al deragliatore: per non dare nell’occhio, sia il guaio che l’operazione sono stati chiamati cambio. Avendo lo sloveno proseguito con la bici di un compagno, è nato il sospetto che dietro ci fosse qualcosa di premeditato: dietro alla manovra, non dietro al telaio. Chiara l’intenzione: la squadra aveva previsto di far correre il finale a Roglic con una bici dalle misure diverse dalle sue, per rallentarlo in salita e farlo schiantare in discesa. Siccome lo sloveno è finito contro un guard-rail senza conseguenze, la tattica può considerarsi fallita. Allo studio del team altre mosse a sorpresa: per rendergli difficile la corsa, si sta pensando di fornire al campione una bici senza pedali per i tapponi, un modello con freni e forcelle in piombo per l’unica frazione in pianura rimasta, mentre per la crono si sta ragionando su un telaio montato alla rovescia, con la sella al posto del manubrio e viceversa. Più difficile da realizzare l’idea di fermare Roglic e legarlo a un palo: c’è il rischio di essere scoperti. Ovviamente, ogni operazione sarà accompagnata da un’azione diversiva dell’ammiraglia: già utilizzata la tecnica di fermarsi a far pipì, i tecnici stanno pensando di seguire le tappe decisive col trucco e il naso finto da clown, guidando auto della carovana pubblicitaria a forma di bottiglia di spumante. Per darla da bere ai dietrologi.
V come Var. Nel senso di moviola televisiva. Da non confondere con la moviola della giuria: quella la usano solo i giudici, quando pare a loro. Sul palco Rai, invece, la utilizzano tutti i giorni, anche quando non ci sono episodi contestati. La affidano a Cassani, perché è l’unico lì in mezzo a capirne qualcosa: di ciclismo, non di tecnologia. Lo hanno investito del ruolo al punto che, per dare un po’ di vivacità alla scenografia formato sala d’aspetto della Saub, gli hanno messo davanti un cartello come nei congressi: per identificarlo non hanno scritto ct, ma direttamente Var, che nel suo caso significa Vediamo Altre Realtà. Quando Cassani si assenta, la sua postazione viene assegnata ad altri ospiti, sempre dietro il cartello ma con competenze diverse: nel caso di un corridore, la sigla sta per Vieni A Raccontarcela, nel caso di un manager Vanta Almeno un Risultato, nel caso di un politico Vota Altre Riforme, nel caso di uno sportivo appassionato di ciclismo Visita Altri Reparti, nel caso di un artista Venga A Recitare, nel caso di un cuoco Vola Al Ristorante, nel caso di un’attrice Voltati Al Regista. Fin troppo evidente il motivo per cui gli storici di qualsiasi tipo non vogliono sedersi lì: temono che, vedendoli dietro la scritta Var , il telespettatore pensi che significhi Vai Al Ricovero.
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