Centodieci anni e centouno edizioni di Giro d’Italia in mano: primo, secondo e terzo di ciascuna tappa, con tanto di squadra, media e distacco, più la maglia rosa, la classifica finale, le altre maglie, inoltre primo e secondo di tutte le corse più importanti della stagione, con tanto di commento e foto emblematica.
Luca Marianantoni ha scritto “110 anni in rosa” (Pendragon, 272 pagine, 16 euro, con la prefazione di Francesco Moser), ovvero storie, imprese e statistiche (soprattutto statistiche) del Giro d’Italia, dalla prima edizione (1909) a oggi (2018). Un super Garibaldi. Con tanto di albo d’oro dei vincitori, tutti i vincitori di tappa, i plurivittoriosi, tutti i corridori in maglia rosa, tutti i corridori sul podio, i corridori che vantano più Giri con almeno una tappa vinta, i corridori con il mahgior numero di Giri in maglia rosa,la distanza tra la prima e l’ultima maglia rosa, più Giri consecutivi in maglia rosa, gli stranieri in maglia rosa, la classifica a punti, la classifica della montagna, la Cima Coppi e il Trofeo Torriani, gli altri record…
Numeri o lettere? Cifre o parole? Statistiche o racconti? Classifiche o romanzi? Ordini o critiche? Dati o fatti? Due scuole di pensiero, anche due stili di vita: quelli che si affidano al rigore dell’aritmetica e della matematica, quelli che si rifugiano nel calore della storia e anche nel colore delle storie. Marianantoni ci libera – ma solo fino al momento in cui si archivierà il Giro d’Italia 2019 – dal peso di consultare i sacri testi ed estrarre precedenti o azzardare confronti. Per esempio: le fughe più lunghe concluse con una vittoria o le fughe più lunghe concluse senza vincere la tappa. Resta la voglia, nel primo caso, di ascoltare le parole di Rik Van Steenbergen, primo nella Bari-Napoli del 1954, autore di 239 km di fuga su 279 totali; e, nel secondo caso, di Lauro Bordin, autore di 350 km al vento sui 430 totali della Lucca-Roma nel 1914. Ma per tutto questo, ci sono, o ci saranno, altri libri.
Comunque, c’è spazio per tutti, tutti i numeri e tutte le lettere. Fino al paradosso di rovesciare i numeri e regalare altre lettere: per esempio, partire dagli ultimi per scoprire nuove storie.
Intanto “110 anni in rosa” è un buon compagno di viaggio: da sala-stampa, da ammiraglia, da divano, da scrivania, da spiaggia, anche da zainetto, magari ai bordi della strada, aspettando Nibali.
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