Primoz ROGLIC. 10. E alla fine si lascia anche andare ad un gesto di esultanza. Alza lievemente il braccio e stringe il pugno: felice. Nonostante diluvi e la temperatura sia da autunno inoltrato, il freddo sloveno un pochino si lascia andare. Un attimo, un gesto velocissimo: armonico come la sua pedalata. Elegante come la sua postura. Un pugno quasi impercettibile che mulina nell’aria: non è da KO, ma in ogni caso fa male.
Victor CAMPENAERTS. 8. Sta seduto per ore sulla poltrona che scotta, poi se ne va scocciato per quel tornado che si abbatte su San Marino di nome Primoz Roglic. Costretto a cambiare la bicicletta causa guasto alla catena, perde la corsa per dieci secondi. Prendano nota gli strateghi del cambio in corsa.
Bauke MOLLEMA. 8. Sornione, l’olandese sbuca dalle nubi come una saetta. Con il maltempo, fa un grande tempo.
Vincenzo NIBALI. 8. Chi gli regge la sella trema per l’emozione e per poco non lo fa finire giù dalla pedana, poi gli si abbassa la sella, ma nonostante tutti questi piccoli grandi contrattempi, non gli si abbassano la concentrazione, la tensione, la voglia di divorare la strada. Fa un tempone, che lo tiene lassù, in scia dello sloveno, pronto per iniziare da venerdì la grande sfida: il Giro d’Italia.
Tanel KANGERT. 7,5. Bravo l’estone della EF, una delle grandi sorprese di questa giornata.
Bob JUNGELS. 6. Il lussemburghese non è fermo sul passo, ed era quindi lecito attendersi qualcosa di più. Fa il minimo sindacale, e come direbbe una zelante maestra delle elementari, il ragazzo è dotato e può fare molto di più.
Mattia CATTANEO. 8. Finisce nella top ten, tra il silenzio generale. Nessuno lo nota, nessuno lo nomina. Intanto è lì, ed è quello che conta. Fatti, non parole.
Pello BILBAO, 6,5. Occhio al corridore dell’Astana: va forte su tutti i terreni, ed è chiaramente il guastatore designato dei celestini.
Richard CARAPAZ. 6,5. L’ecuadoriano resta in zona nobile, pronto anche lui per incominciare il lavoro che più gli risulta congeniale: scalare le montagne.
Davide FORMOLO. 5. Le crono gli sono da sempre indigeste, ma oggi questa non la digerisce proprio.
Mikel LANDA. 5. Fatica troppo, fatica sempre.
Simon YATES. 4. È la nota negativa di giornata. Va davvero troppo piano per essere vero. È chiaro che oggi si è complicato la vita, ma guai a considerarlo spacciato. Il gemello sarà anche un po’ bulletto, ma proprio per questo non va considerato morto.
Miguel ANGEL LOPEZ. 5,5. Fora e gli gira subito male. È chiaro, il suo Giro è girato al brutto, ma con Martino in ammiraglia uno spiraglio di sole c’è sempre.