
Valerio Conti sta vivendo la giornata più bella della sua carriera: «Ancora devo realizzare quello che ho fatto - spiega il ventiseienne laziale della UAE Emirates -, è un'emozione fantastica. Più passavano i chilometri e più mi rendevo conto che potevo fare l’impresa. Si parlava in squadra della possibilità di conquistare la maglia rosa, ma dal dire al fare ci passa davero tanto. Oggi ho cercato con tutte le forze di entrare in fuga, ci ho provato più di una volta e alla fine ho centrato il tentativo giusto. Devo ringraziare tutta la squadra per come mi supporta, li ringrazio tutti tutti e stasera ci godiamo insieme questa maglia meravigliosa».
«Per me questo è un sogno che si realizza, ho faticato da matti per tenere la ruota di Fausto che andava come una moto. Mi chiedeva il cambio in salita, ma non ce la facevo a darglielo... Nella mia testa pensavo alla maglia, so che Roglic non si è preoccupato di Conti e ho avuto la fortuna di cogliere l'occasione giusta. Io ho corso pensando alla maglia: avrei voluto anche vincere la tappa, ma Masnada è stato più forte».
Due anni fa proprio in Puglia e sl Gargano, a Peschici, Conti aveva perso l'occasione di vincere una tappa al Giro, cadendo in curva a poche centinaia di metri dal traguardo, probabilmente per un eccesso di foga. Ma oggi è stato ampiamente ripagato.
«Quello di Peschici è stato un errore dal quale ho imparato, evidentemente. A correre io ho iniziato seguendo le orme di papà Franco e dello zio Noé, quest'ultimo mi ha insegnato tanto, purtroppo non c'è più e la maglia è anche un po' sua. Adesso questa maglia è mia e farò di tutto per tenerla il più a lungo possibile».
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