Gianluca Santilli aveva un sogno e l'ha realizzato. il sogno aveva un nome: Roma. E una finaità: invadere la Città Eterna di bicicilette. Ci è riuscito, con un evento che è lì da vedere, davanti agli occhi di tutti. Passa il testimone, Santilli. Lo passa ad una grande realtà sportiva, specilaizzata in eventi: Infront. È un distacco doloroso, come tutti i distacchi, e quello che vi proponiamo è un post carico di amore, ma non di rimpianto.
Sei stata una mia terza figlia, con la quale ho fatto la più bella pedalata della vita.
7 anni. 7 come i Re e i Colli di Roma. 7 edizioni baciate dallo splendido sole delle ottobrate romane, sognate, create, gestite ed organizzate, dando il massimo che potevo e spesso anche qualcosa in più.
Un sogno che tutti mi dicevano essere irrealizzabile, diventato una grande realtà internazionale, ideatrice e fondatrice di WACE, assieme ai più grandi eventi del mondo e considerata uno dei 9 eventi top in Europa. Creare una bolla magica senza un’auto, riservata solo ed esclusivamente a 5000 bici, per 120 km, nel contesto più ostile e complicato del mondo, come è quello di Roma e dei Castelli Romani, è stato difficile, difficilissimo; ma esserci riuscito dimostra che i sogni e le belle idee si realizzano se si è in grado di supportarle con passione, determinazione, serietà e competenza.
E’ stata una gran bella sfida. Un’esperienza, anche di vita ed un laboratorio straordinario di innovazioni ed esperimenti.
La classifica solo sui tratti cronometrati, l’introduzione per primi delle e-bikes, una serie di eventi finalizzati a far partecipare non solo chi è allenato ma soprattutto chi voleva provare un’esperienza ciclistica, per portarlo nel Paese dei balocchi del ciclismo, le premiazioni solo alle categorie, senza alcuna enfasi per i primi assoluti ed i premi più importanti ai gruppi che arrivano più numerosi al traguardo ed alle onlus partner, un’attenzione maniacale all’etica dello sport.
E poi la maglia unica per tutti, realizzata ad hoc anche per le donne, che ogni anno ho personalmente disegnato, diventata un cult dopo l’esposizione delle 7 maglie al MAXXI, il più importante museo di arte contemporanea d’Italia, prodotta da Sportful, da sempre al mio fianco, che purtroppo da quest’anno non sarà più presente.
E che dire dei bambini in bici al Villaggio, cuore pulsante dell’evento, aperto anche la domenica ed affollato all’inverosimile, la ciclabile sul Tevere fatta illuminare tutto l’anno, la creazione di Roma Classics…
Ma, come per tutte le cose, si deve capire quando è il momento di smettere ed avere il coraggio di passare il testimone. Quel momento è arrivato. Esco di scena in punta di piedi e torno con orgoglio in griglia al Colosseo tra i tanti che, partecipando ogni anno e pedalando con me, mi hanno dato la forza per andare avanti e che ringrazio uno ad uno, in primis i Re di Roma dei quali mi onoro di far parte, unitamente a tutti quelli che hanno collaborato nella mia organizzazione, a cominciare da mia figlia Vittoria e poi le Amministrazioni di Roma e dei Castelli che hanno garantito i fatidici “nulla osta”, i Vigili Urbani, la Polizia Stradale, i volontari delle Protezioni civili, gli addetti al Villaggio ed ai servizi sanitari, gli straordinari sponsor, con Campagnolo in testa che per primo mi ha detto: ci sto, proviamoci! e sicuramente mi sto scordando colpevolmente qualcuno e me ne scuso.
Mi scuso anche degli errori che ho fatto, dai quali però ho sempre provato a trarre insegnamenti per migliorare e ringrazio di cuore chi, con critiche costruttive, ha consentito all’organizzazione di ricevere un bel 10 da Cicloturismo.
Campagnolo Roma deve crescere ancora per concretizzare le sue tante potenzialità. Tocca ora a Infront, che dall’edizione 2019 gestirà Granfondo Campagnolo Roma, farne stabilmente uno dei primi eventi al mondo e mi auguro di cuore che ci riesca, visto che lascio un evento straordinariamente unico. Se posso dare un suggerimento, consiglio di anteporre ad ogni finalità di business, la passione e la voglia di sognare e far sognare ogni singolo partecipante, innovando costantemente. Ho sempre seguito questa strada, ha funzionato e sono convinto sia quella giusta sulla quale pedalare.
Il mio prossimo sogno? Roma e i Castelli in bici non solo durante la Granfondo ma tutti i giorni. Mi date una mano a realizzarlo? Viva Granfondo Campagnolo Roma!