Finalmente tra poche ore Antonio Zullo entrerà nell’Ospedale di Bologna, dove il Prof. Dante Dallari e la sua equipe medica compirà il delicato intervento di innesto di protesi del femore sinistro, andato in necrosi dopo la rimozione delle viti. Purtroppo un operazione obbligatoria per l’atleta laziale che ultimamente non riesce nemmeno a camminare a causa dei forti dolori. L’intervento appare molto delicato ma Zullo è sereno e fiducioso nel Prof. Dallari, così come lo è il suo team Amore & Vita – Prodir che spera di rivederlo alle corse entro la fine dell’anno.
«Tornare a correre è il mio sogno – commenta emozionato Zullo – so quanto posso valere e smettere in questo modo, a causa di un infortunio, proprio non lo accetto. Ho l’esempio del mio compagno di squadra Pierpaolo Ficara che dopo due incidenti gravissimi è tornato a correre più forte di prima, quindi mi ispirerò molto a lui. E’ vero che ogni caso è differente, però la sua esperienza mi infonde coraggio e mi dà grande motivazione. Adesso penso solo all’operazione, fiducioso che il Prof. Dallari - che è un luminare tra i migliori nel nostro Paese per questi tipi di interventi - possa finalmente rimettermi a posto. Poi toccherà a me, ma sono già pronto ad impegnarmi ogni giorno al 100% per recuperare nel minor tempo possibile. D’altronde sono ancora giovane, un fattore questo decisamente a mio favore. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente la mia famiglia, il mio mentore Franco Chioccioli (ex atleta di Fanini e vincitore di un Giro d’Italia) che mi ha seguito in ogni singolo passo di questa drammatica e sfortunatissima avventura e soprattutto il mio team per essermi vicino ancora oggi. Addirittura Ivano Fanini si è mosso personalmente per far sì che i tempi di attesa per l’operazione fossero più brevi possibile, ed è anche grazie a questo suo intervento se lunedì finalmente potrò operarmi. Lo ringrazio molto per questo, come ringrazio Giorgio Pagani, patron dei nostri sponsor Prodir e Premec che insieme all’amico e prezioso collaboratore del nostro team Stefano Del Croce, mi hanno mandato un messaggio di vicinanza e solidarietà che mi ha emozionato profondamente. E adesso sono nelle mani del professor Dallari, con la speranza che mi faccia tornare presto in bicicletta e di conseguenza a correre. Tra l’altro, nel caso sarei il secondo ciclista al mondo in gruppo con una protesi di questo genere».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.