Non sono obbligati a vincere: se lo faranno, tanto meglio. Agli undici ciclisti dilettanti che nelle corse under 23 del calendario nazionale e internazionale vestiranno le insegne della Regione, l’Emilia Romagna affida un compito ben più speciale: essere testimonial, o ambassador come va di moda dire oggi, delle bellezze del suo territorio. Intese come monumenti, paesaggi, industrie, cibo ed altro, compresa l’offerta di percorsi per gli amanti della bici a tutti i livelli.
Nata da un’idea del ct azzurro Davide Cassani, subito raccolta dal governatore Bonaccini e appoggiata da Apt Servizi e dal Consorzio Terrabici, la squadra di ciclismo dell’Emilia Romagna non si limita al valore sportivo, peraltro significativo in una terra che per anni non ha avuto formazioni di categoria: sarà un veicolo per migliorare ulteriormente un turismo che funziona già alla grande, specialmente in un settore che, soltanto nei 43 hotel consorziati per l’attività in bici degli oltre duecento attrezzati per i ciclisti, porta 160mila presenze a stagione, muovendo un fatturato di 15 milioni.
Non una semplice operazione, ma un’innovazione: squadre create dalle regioni fin qui non se ne sono mai viste. Così come nuova, se non rivoluzionaria, è l’idea che questo progetto sportivo, affidato all’ex professionista Michele Coppolillo e già promettente fin dalle prime corse, corra non solo sulla strada, ma anche sulla rete: agli atleti, tutti emiliano-romagnoli (reggiani, modenesi, ravennati, cesenati e bolognesi), saranno gli attori principali di questo format anche nella comunicazione, raccontando sui loro social e sul sito dedicato (www.inemiliaromagnacyclingteam.it) sia l’esperienza diretta nelle gare, sia la ricchezza dei territori in cui vivono, mostrandone le eccellenze, comprese quelle in cui verranno coinvolti direttamente nel loro relax, come spiagge e stazioni termali.
‘L’Emilia Romagna è da sempre terra di ciclismo: qui sono nati campioni come Ercole Baldini e Marco Pantani, qui si corrono gare prestigiose e qui, fra meno di due mesi, ospiteremo il Giro d’Italia, con la partenza da Bologna e tappe che interesseranno Riccione, Ravenna, Modena e Carpi, oltre a San Marino. E’ da anni che lavoriamo per avere un’importante offerta turistica legata alla bici’, sottolinea Stefano Bonaccini, presidente di una regione che grazie ai suoi 8mila chilometri di percorsi stradali e ciclabili, compresi quelli sterrati, è seconda soltanto al Trentino Alto Adige per presenze cicloturistiche, toccando quota 300mila. Una clientela che arriva quasi totalmente dall’85 proviene dall’Europa e dal Nord America, e che adesso, grazie alla squadra, oltre al resto del mondo potrebbe conquistare anche l’Italia.
da Il Resto del Carlino