Roberto Ballini è stato professionista dal 1966 al 1972 con una carriera breve e travagliata a causa di costanti problemi alla gamba sinistra. Vinse solo due volte tra i professionisti, una Coppa Placci nel 1969 e una tappa del Giro d'Italia 1969, la Parma-Savona, la tappa che è passata alla storia per la positività di Eddy Merckx. Dopo il ritiro, è diventato un apicultore all'Isola d'Elba e ieri sera è è stato protagonista della puntata di Freedom, il programma di divulgazone scientifica firmato da Roberto Giacobbo per Retequattro.
Ballini, che cura le sue api in modo naturale con le erbe e in particolare con con la ruta, ha raccontato la sua esperienza, le sue conoscenze, la sua teoria sulle api che parlano e ha mostrato la sua capacità di tranquillizzare le api con un solo urlo con una tonalità ben precisa.
Come è sbocciata in lei una passione così particolare?
«Per puro caso, se si pensa che da giovane poco sapevo delle api nonostante assumessi parecchio miele quando correvo il Giro d’Italia. Dopo aver appeso la bici al chiodo, una volta vidi un’enorme sciame nella campagna livornese e mi meravigliai a tal punto da iniziare a incuriosirmi del comportamento delle api. La cosa che ancora oggi mi stupisce, a 42 anni da questo colpo di fulmine, è come in questo campo si possa fare ogni giorno delle nuove scoperte».
Quale la scoperta più sorprendente?
«Quattordici anni fa mi accorsi, anche in questo caso fortuitamente, che è possibile bloccare le api col suono della voce. Raccontai il fatto a una rivista specializzata e, non molto tempo dopo, ricevetti la visita di un fisico dell’Università di Pisa: insieme scoprimmo che le api rispondono al ‘comando’ su due differenti frequenze sonore. Penso di essere stato uno dei primi ad avere, in un certo senso, ‘parlato’ con le api».