Nei giorni scorsi è salita sul palco del Galà del ciclismo provinciale per ritirare un premio speciale che il comitato della Federciclismo le ha voluto assegnare; Alice Gasparini è attualmente l’unica ciclista professionista comasca.
Fresca ventunenne (è nata il 14 dicembre 1997 n.d.r.), Alice abita a Bizzarone e si è avvicinata al ciclismo da giovanissima: «Avevo circa sette anni. Inizialmente seguivo solo da spettatrice gli allenamenti di mio fratello Andrea che correva per la Remo Calzolari poi, un bel giorno, uno degli allenatori mi preparò una biciclettina e mi convinse a provare. Salii in sella e cominciai a pedalare».
Pedalata dopo pedalata la ragazza lombarda di strada ne ha fatta e, nel 2018, è approdata al Team Eurotarget – Bianchi – Vitasana, squadra diretta dall’ex professionista Giovanni Fidanza con cui ha affrontato diverse gare tra cui anche il Giro Rosa.
Come giudichi la tua stagione?
«Sicuramente positiva. Nei primi mesi dell’anno la mia condizione era buona, sono riuscita a crescere gara dopo gara, fino ad arrivare al Giro Rosa che mi ha dato molte soddisfazioni (9a classificata nella graduatoria riservata alle giovani e 60a nella Generale n.d.r) La seconda parte di stagione è stata per me un po’ altalenante, forse perché non sono riuscita a gestire molto bene il recupero post Giro. Comunque ho dato il massimo aiutando la squadra. Ho avuto la possibilità di affrontare tante competizioni e, grazie ai consigli dello staff, sono migliorata sia nel modo di allenarmi che nel modo di affrontare le corse. Voglio impegnarmi per migliorare ancora, la strada è quella giusta».
È stato un buon anno anche a livello di squadra.
«Confermo. Abbiamo partecipato a gare importanti e blasonate e nonostante la giovane età di tutte noi, non abbiamo certo sfigurato. Credo di poter dire che la partecipazione al Giro Rosa per noi di Eurotarget - Bianchi - Vitasana sia stato il momento più importante, la gara delle gare. L’emozione era enorme ma anche la nostra grinta era tanta. Per molti giorni abbiamo vissuto letteralmente spalla a spalla, con un unico obiettivo comune: dare il massimo».
Per te quella del 2018 è stata la seconda partecipazione al Giro Rosa. Mi racconti le emozioni che hai provato affrontando questa gara a tappe?
«Sono emozioni uniche, difficili anche da spiegare. Quando ero piccola e mi chiedevano quale fosse il mio sogno, la risposta era sempre la stessa: partecipare un giorno al Giro d’Italia Femminile. Ogni volta che si parla di questa competizione mi si illuminano gli occhi: non penso alle difficoltà, non penso alla fatica, ma solo a quanto sono spettacolari le tappe, al fatto che ho l’opportunità di correre con delle super campionesse, quelle che ho sempre guardato in televisione e che ammiro».
Queste emozioni ti aiutano anche nella performance sportiva?
«Sì non c’è dubbio, sono pensieri che mi caricano. Cerco di dare sempre tutto, il 110% di me stessa».
Chi sono le atlete che in gruppo prendi ad esempio e che ammiri particolarmente?
«In particolare Elisa Longo Borghini. Quando ero Junior ho avuto l’opportunità di conoscerla perché è venuta ad un evento con la mia squadra di allora, e ancora in Nazionale al Mondiale a Ponferrada (Gasparini terminò 13a la crono mondiale tra le Junior n.d.r.). È sempre stata molto gentile e disponibile, mi ha anche dato molti consigli quando sono passata Elite. È un esempio per me e vorrei riuscire ad emularla un giorno».
Sei ancora giovane ma anche tu hai tifosi che ti seguono e ragazzine che ti ammirano. Che consigli puoi dare alle atlete delle categorie giovanili?
«Sì, soprattutto in provincia di Como c’è diversa gente che mi segue e che mi incoraggia. L’accoglienza, gli applausi e i complimenti che ho ricevuto in occasione del Galà di Villa Olmo mi hanno fatto immensamente piacere, vorrei ringraziare tutti. Il consiglio che posso dare alle ragazzine è quello di divertirsi. Non serve a nulla pensare troppo al risultato quando si è piccoli. La passione va coltivata stando in gruppo con le amiche e le compagne di squadra, non devono mancare il sostegno degli adulti e l’impegno personale. Ritengo fondamentale anche l’avere fiducia in sé stesse e non arrendersi mai».
Svelaci qualche cosa in più su di te. Cosa fa Alice Gasparini quando non pedala?
«Oltre ad andare in bici studio alla facoltà di scienze motorie dell’Università dell’Insubria. Sono molto legata alla mia famiglia: ho una sorella gemella, Giulia, e, come ti ho raccontato prima, un fratello più grande che mi ha fatto avvicinare al ciclismo ma ora gioca a pallavolo in serie A2. Mi piace lo sport, e in particolare il calcio. Tifo Juventus».
Scegli il tuo preferito fra questi tre campioni: Del Piero, Buffon o Cristiano Ronaldo.
«Del Piero. È un grandissimo, il mio idolo calcistico fin da quando ero piccola. Ha avuto una carriera spettacolare ed è stato un vero leader. Non ha mai fatto mancare il sostegno alla sua squadra, neanche nei momenti più complicati. Lo stimo molto anche a livello umano, penso sia un grande esempio da seguire. A casa ho anche articoli e libri che raccontano le sue prodezze, li conservo con cura».
È tempo di feste. Cosa vorrebbe Alice Gasparini in dono da Babbo Natale?
«Nulla di materiale. Può sembrare una risposta scontata, ma siccome sono molto romantica dico che ci vorrebbe più amore per tutti! Mi piacerebbe che le persone credessero di più nell’amore, nella gentilezza e in tutto quello che ne consegue».
Per finire, puoi già anticipare qualche cosa sulla tua prossima stagione?
«Rimarrò anche nel 2019 in Eurotarget. Non ho ancora un mio programma preciso, valuteremo assieme a Fidanza e allo staff in base a come va la preparazione. Quello che posso assicurare è che mi impegnerò per farmi trovare pronta. L’obiettivo è far bene a livello di squadra e magari riuscire a togliermi qualche soddisfazione personale».
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