A Maglie, in provincia di Lecce, fa bella mostra di sè una nuova installazione dedicata al ciclismo. Si intitola «Traguardi», è opera dell'artista pugliese Daniele Minosi ed è stata commissionata da un bolognese, Paolo Trevisani, critico di cucina e appassionato di ciclismo.
L'opera è una denuncia verso quella che chiamiamo una 'degenerazione ciclistica', ovvero il percorso degenerativo di una disciplina sportiva che dovrebbe essere sinonimo di libertà, natura e salute, che per un periodo storico ha rappresentato il baluardo della speranza, della vita stessa e della fraternità umana (ricordiamo Gino Bartali) e che oggi si scontra invece con l'esigenza di migliorarsi nella tecnica, nei mezzi e infine anche - fin troppo - nel fisico, tanto da indurre gli atleti a dover ricorrere all'uso di integratori (leciti) e di farmaci (non leciti) per poter sostenere ritmi di gara sempre più performanti... Una denuncia contro chi favorisce una realtà pericolosa e scorretta che ha ormai preso il posto di quella affascinante di un tempo nemmeno troppo lontano.
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