Enric MAS. 10. È nata una stella, ed è bella. Brilla lucente in una tappa splendente. Vince elegante, con classe abbagliante. È forte ed è tosto. È bello e ha classe. È il nuovo che avanza, è l’uomo di Spagna e di quel volpone che tiene e manda, che prende e concede, pensando alla banda. Un uomo sapiente, astuto e sagace. Di nome fa Patrick, di cognome Lefevere. È il capo di un team dirompente, la Quick Step Floor, mai dormiente, che oggi si accende e ancora una volta sorprende: risplende.
Miguel Angel LOPEZ. 9. Lotta fino alla fine, in una tappa breve, dove lui allunga a più riprese. È il colombiano a provare a far saltare il banco: è l’unico che ci prova veramente e fino alla fine. Però ogni tanto è assalito da qualche dubbio, che lo rallenta, lo frena e lo condiziona. Lo chiamano Superman, ma ogni tanto sembra essere molto più Tintin: che si pronuncia tenten, come tentennante. In ogni caso se questo ciclismo è chiaramente britannico, è anche molto di questo giovane ragazzo, sul quale l’Astana – dopo l’addio di Fabio Aru – ha puntato forte, e ha ottenuto due podi: terzo al Giro, terzo alla Vuelta. Solo Dumoulin e Froome sono stati capaci di fare meglio. E scusate se è poco.
Simon YATES. 9. Fa tutto bene, con assoluta semplicità. Attacca e stacca, poi non infierisce e controlla. Esemplare.
Thibaut PINOT. 7. In questa Vuelta due tappe e il 6° posto finale. Per il francese, che era venuto qui per vincere una tappa, un’avventura di assoluto livello.
Rigoberto URAN. 7. Rigo c’è, e pedala con noi. Chiude la Vuelta in crescendo, e qui mi taccio.
Steven KRUIJSWIJK. 5. Vive la giornata forse più difficile di questo Giro di Spagna: e scivola giù dal podio.
David DE LA CRUZ. 6. Fa una corsa di grande fatica, dove prova a fare delle cose, ma le forze rimaste sono quelle che sono.
Alejandro VALVERDE. 5. Ci mette tutto quello che ha, per non sprofondare, per non perdere il podio, ma quando vai in riserva, c’è poco da dire. Lui come sempre onora la corsa, onora la sua storia. E fa bene quel tifoso a bordo strada che nel finale gli grida a squarciagola: Vamos Campeon.
Vincenzo NIBALI. 6. Va anche oggi, e sta nel vivo della corsa fino a una ventina di chilometri dall’arrivo. Si testa, si verifica, si mette a nudo: non sarà felice neanche oggi, ma come per tutti i convalescenti, bisogna avere pazienza.
Gran BRETAGNA. 10. Un due tre: stella. E anche questa è una stella che brilla. Eccome se brilla: abbaglia. Froome, Thomas e Simon Yates, tre vittorie britanniche in un solo anno. Su tutti e tre i Grandi Giri sventola la Union Jack. Se aggiungiamo i due successi a Tour e Vuelta di un anno fa, le vittorie consecutive di corridori britannici salgono a cinque. Se non è dittatura, è perlomeno dominio: assoluto.