Michael WOODS. 10. Tosto e concreto Mr. Woods. Tosto e indomito, il 31enne corridore canadese che si aggiudica una delle più belle tappe della Vuelta. Ama scrivere e leggere, ma anche in bicicletta non è poi male. Oggi, per lui, la prima vittoria di tappa in un Grande Giro. Giù il basco.
Dylan TEUNS. 9. Il belga della Bmc cresce a vista d’occhio e anche oggi è protagonista di una prova maiuscola. Morde il manubrio, aggredisce la strada, fa il diavolo a quattro. Tiene come i grandi sanno fare.
Enric MAS. 8. I bookmakers lo pagano a 41: è una bella scommessa. In tutti i sensi. Questo è un corridore.
David de LA CRUZ. 6,5. Anche oggi nel vivo della corsa, dall’inizio alla fine, volando alto.
Alessandro DE MARCHI. 7. Ennesima dimostrazione di salute in chiave azzurra: Cassani, per lui, sarà chiaramente contento.
Vincenzo NIBALI. 6,5. Non fa una corsa conservativa, ma di fatica. Non si risparmia neanche un po’, perché cerca sensazioni, va alla ricerca di lavoro, e oggi lavora duro: fino alla fine. Arriva 10°, forse si aspettava anche qualcosa di più e di meglio, ma l’importante è esserci, con la testa, con le gambe e con il cuore. C’è da rifinire il lavoro. C’è da inseguire un sogno: il tempo stringe, ma lo sguardo di Enzo è ampio…
Alejandro VALVERDE. 8. Monumentale, per quello che è e per quello che rappresenta. Non è più un ragazzino, ma corre con l’entusiasmo di un bimbo. Non ha più nulla da perdere, per questo rischia sempre di vincere.
Simon YATES. 6,5. Con umiltà e rigore si difende. Sa che c’è da tenere duro, da ingoiare rospi e fatica. Concede a Valverde 8”: si torna a prima della crono. Con una tappa in meno, però.
Miguel Angel LOPEZ. 6,5. Ci prova, poi capisce che c’è poco da fare i galli, perché si rischia l’osso del collo, e quindi va di rimessa. E ci rimette pochi secondi, ma risale in classifica. Ora è quarto.
Steven KRUIJSWIJK. 5,5. Da sempre le crono sono considerate prove della verità, ultimamente, però, sono prove dell’inganno: il giorno dopo, quasi sempre chi è stato un jet paga dazio. Oggi tocca all’olandese.
Nairo QUINTANA. 5,5. Va subito alla deriva, perché come lui stesso ripete nel dopocorsa, non aveva gambe. Prova chiaramente insufficiente. Otto per la sincerità.
Ion IZAGUIRRE. 5,5. Fa la sua corsa, cercando di non andare fuorigiri e difendere il suo 7° posto nella top ten.
Rigoberto URAN. 5. Va pianino, eppure secondo me non ce la racconta giusta…
Tony GALLOPIN. 5. Perde il treno anche oggi, ma resta sul convoglio dei migliori dieci.
Emanuel BUCHMANN. 5. È chiaramente in calando, la spia rossa della riserva è accesa, ma la sfida per il decimo posto è ancora apertissima. Chi ne ha, vivrà…
Thibaut PINOT. 4,5. Dopo la crono, la scoppola. La fatica si fa sentire, e il bravo corridore della Groupama paga dazio.
Gianluca BRAMBILLA. 6. Corsa per tenere la posizione e sperare in una situazione favorevole per acchiappare in extremis la decima posizione.
Fabio ARU. S.V. Sarebbe troppo facile ricoprirlo d’improperi, come lui fa per il cambio della sua bicicletta che d’improvviso si blocca. La verità è che quando una stagione va di … prosegue nel solco. Come si dice: piove sempre sul bagnato, e oggi Fabio si è trovato davvero immerso in una tinozza piena d’acqua a testa in giù. Non era assolutamente felice, aveva tutte le ragioni per mandare a quel paese il mondo intero, il problema è che il mondo ti stava guardando. E come direbbe il principe dei cinepanettoni Christian De Sica: lasciamo perdere…
Thomas DE GENDT. 8. È stata una lunga ricorsa, ma alla fine è lui che vince il braccio di ferro. Fa incetta di punti, vince cinque traguardi su sei e balza al comando della classifica degli scalatori.
Valerio CONTI. 6,5. Dite quello che volete, ma è un dato di fatto: è l’unico della UAE Emirates che si fa trovare pronto per entrare nelle fughe di giornata.
Rafal MAJKA. 29. Non soffia sulle candeline, ma sbuffa in bicicletta. Voleva farsi un bel regalo, ma in ogni caso fa una grande gara: tanti auguri.