Venticinque anni dopo, Bologna terrà a battesimo il Giro d’Italia: l’edizione 2019 decollerà sotto le Due Torri, come accadde già nel 1994, edizione passata alla storia per aver rivelato il primo Pantani. Non sarà una partenza qualsiasi: la frazione inaugurale, in programma l’11 maggio, salirà dalla città al colle di San Luca con una cronoscalata di 5 chilometri che disegnerà fin da subito la classifica dei migliori. Anche stavolta, come un quarto di secolo fa, non sarà una ouverture qualsiasi: allora si disputarono due semitappe, stavolta si correrà una frazione che lascerà subito il segno.
Non solo Bologna: il Giro 2019 avrà un forte respiro emiliano. Con altre due tappe: il 12 maggio si arriverà a Ravenna, partendo dalla Toscana, quasi sicuramente da Vinci, la città natale di Leonardo, per dare alla giornata un aspetto culturale oltre che sportivo, mentre il 13 maggio da Ravenna si andrà a Modena, quasi sicuramente con un tracciato piatto e un arrivo che strizzerà l’occhio ai velocisti. In sostanza, da Est a Ovest, verrà coinvolta una bella fetta di territorio dall’Adriatico alla pianura Padana.
«Vi assicuro che la nostra Regione avrà un ruolo importante nella prossima corsa rosa», ha confermato il governatore Stefano Bonaccini qualche giorno fa a Parma, celebrando il mezzo secolo del mondiale conquistato da Adorni a Imola.
Di più il leader regionale non si è lasciato sfuggire, ma sembra ormai certo che la presenza del Giro in Emilia-Romagna non si restringerà soltanto alle prime tre giornate di gara: dopo esser scesa fino in Puglia passando da Toscana, Lazio e Campania ed esser risalita attraverso l’Abruzzo (possibile una frazione all’Aquila dieci anni dopo il terremoto) e le Marche, la corsa rosa dovrebbe tornare sulle strade romagnole con un’altra cronometro lunga una trentina di chilometri, da Riccione a San Marino, più o meno a metà del suo cammino. Da lì poi il Giro proseguirà verso Nord con tappe dal sapore storico (la Cuneo-Pinerolo sul percorso della leggendaria impresa firmata nel 1949 da Fausto Coppi, per celebrarne il centenario della nascita) o arrivi mitici come le Tre Cime di Lavaredo, prima del finale a Verona il 2 giugno.
Della possibilità di una grande partenza da Bologna, dove la corsa più popolare d’Italia aveva fatto tappa l’ultima volta nel 2009, anno del suo centenario, con un arrivo proprio a San Luca, si era parlato già nei mesi scorsi. Successivamente era trapelata l’ipotesi che il Giro muovesse da Sud, precisamente da Matera, che il prossimo anno sarà capitale europea della cultura: vicende legate alla politica locale hanno chiuso questa possibilità, riaprendo la strada per l’Emilia, dove le tappe sono state definite negli ultimi giorni. E dove la corsa rosa ha puntualmente trovato negli ultimi anni un’accoglienza di alto livello, per presenza di pubblico e per qualità organizzativa. Il prossimo 11 maggio troverà anche un percorso suggestivo, appena rispolverato dalla storica cronoscalata Bologna-San Luca rilanciata dal comitato provinciale per le categorie giovanili: ci sono tutti gli ingredienti, insomma, per cominciare alla grande una grande corsa.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.