Arnaud DEMARE. 10. Al mattino si prende le scuse di Greipel, al pomeriggio si prende la tappa di Pau: lui che può. Vince facile, per un lavoro spettacolare di Guarnieri e C. È tutto perfetto, proprio come una giornata perfetta.
Christophe LAPORTE. 8. Perde per un niente, si lamenta per un impercettibile cambio di direzione, ma non si deve rimproverare nulla. Intanto fa vedere di avere tenuta, volontà e testa. Le gambe sono più che buone. Può solo migliorare. Conoscendolo, il suo tecnico Roberto Damiani non sarà felice per un secondo posto, ma sorride perché in fondo manca così poco.
Alexander KRISTOFF. 5. Arriva terzo ma non è mai minimamente della sfida. Si aggira nelle zone nobili della volata, ma senza incidere. E senza un buon incedere.
Niki TERPSTRA. 8. L’olandese della Quick Step va in fuga con Van Keirsbulck della Wanty, Hayman e Durbridge della Mitchelton e Boudat della Direct Energie.
Peter SAGAN. 10. Parte e arriva (8°). Daniel Oss dice che «è una bestia». Lui, Peter è molto più semplicemente bestiale. Parigi val bene una messa... Nel senso che una maglia (verde) la mette.
Silvio MARTINELLO. 8. Voce tecnica al fianco di Francesco Pancani, voce del ciclismo. Tra le tante disquisizioni fatte per non far calare la palpebra (ai due dovrebbero dare un riconoscimento alla narrazione per qualcosa che non c’è: voto 11), SilvioBello in formato Gigi Marzullo si fa una domanda e si dà anche una risposta: “Ha senso produrre integralmente tappe che sulla carta hanno poco da dire? Secondo me no, sono un danno”». Applausi.
André GREIPEL. 7. Fa marcia indietro. Dopo aver insinuato via twitter che Arnaud Demare avesse barato in salita, stamattina arrivano le scuse da parte del velocista tedesco: «Chiedo scusa ad Arnaud Demare e alla GroupamaFDJ: non avevo il diritto di fare un tweet basandomi sul tempo GPS, che può essere sbagliato. Potrebbero essere sbagliati anche i tempi che ho avuto... Mi dispiace. Ho imparato la lezione: non fare tweet su qualcosa di cui non sei sicuro». Questo vale per Greipel, ma anche per tutti quelli che pensano di avere tutti i dati per poter sparare watt e potenze a casaccio.
Yoann OFFREDO. 2. Adesso ce lo dovranno spiegare, o meglio ce lo spiegheranno e non capiremo: è un classico. La Giuria ha punito oggi il corridore della Wanty per lancio di boraccia intenzionale a corridore. Quindi, lo mandano a casa? Certo che no, diamine! Un minuto di penalizzazione in classifica generale e 200 franchi svizzeri di multa. Gianni Moscon, ringrazia per la comprensione. Gettare una borraccia addosso ad un avversario è molto meno grave che tentare di colpirlo con una manata. Forse Gianni Moscon è stato rispedito a casa perché Gesbert è stato mancato?