Alcune considerazioni in libertà, dopo che la bolgia dell’Alpe d’Huez con i suoi campanacci, le sue trombe e i suoi fumogeni si è placata. Dopo che su questa vetta è tornato a dominare il silenzio e non so se sia stato peggiore il tifo da stadio o i commenti da mercato che sono seguiti alla disgraziata caduta del nostro Vincenzo.
E parto proprio da lui, da Vincenzo Nibali, che appena tagliato il traguardo, dolente e sofferente come pochi, ha voluto immediatamente dire «queste sono cose che succedono». È chiaro che è bene che non succedano più o sempre di meno, ma succedono: al Tour come al Giro, alla Vuelta o come alle classiche del Nord: lo sappiamo bene. Ma succedono. Se poi i francesi ci stanno cordialmente sugli zebedei per ragioni squisitamente socio-politiche e in questo momento è manna che cade dal cielo poterli rimandare cordialmente oltre Ventimiglia con un sonoro vaffa, che lo si dica senza ipocrisie. Ma io mi fermo al di là del confine: resto in Francia.
È forse meglio speculare su un “fair-play” dubbio o dire molto semplicemente che Vincenzo ha fatto un numero a recuperare terreno e a lasciare per strada solo una manciata di secondi? Secondo me è meglio dire e sottolineare che è stato bravo a non arrendersi, non indugiare sul fatto che l’abbiano aspettato. E se poi invece sbaglio, e il “fair-play” c’è stato, per quale ragione Froome così dispiaciuto della caduta dello Squalo, non ha sentito l’esigenza di mandare un messaggino allo sfortunato collega? Nessuno, ad eccezione di Bardet, ha inviato un messaggio di solidarietà al Nostro Malcapitato. Nessuno: né Froome, né Thomas, né Dumoulin. La Gazzetta scrive nell’edizione del mattino che questi messaggi sono arrivati ieri sera. È semplicemente falso e volgare, come i gesti di quei tifosi folli ed ebbri di alcool e sostanze psicotrope. Risentitevi la registrazione e le parole di Nibali, rilasciate ieri sera dopo le 23 (è salito in camera, ha mangiato una pizza e non ha più parlato), di ritorno dall’ospedale di Grenoble. Sentitele voi amici di tuttobiciweb e tirate voi le conclusioni. E poi ditemi chi è più volgare. È una bella sfida.