Ieri è stata una giornata storica per il fuoristrada italiano. Un nostro atleta non vinceva una gara di Coppa del mondo da 12 anni. Con la sua bella maglia tricolore, ieri a Vallnord, Gerhard Kerschbaumer ci ha riportato sul tetto del mondo come in passato era riuscito solo a Luca Bramati (due tappe nel 1996), Hubert Pallhuber (1998), Martino Fruet (2000) e Marco Bui (2006).
Già secondo il week end scorso in Val di Sole, l'altoatesino è stato l'unico in grado di battagliare con l'iridato Nino Schurter. Il campione d'Italia e lo svizzero si sono involati in una battaglia a due che li ha visti staccare la concorrenza di oltre un minuto già al quarto degli otto giri in programma ad Andorra. Questo il distacco che Mathieu Van Der Poel, terzo al traguardo, e compagnia hanno visto crescere costantemente sul secco e duro tracciato della località situata ad una quota di 1550 metri. Al sesto giro Kerschbaumer ha messo il turbo e staccato Schurter, una scena che non si vedeva da anni.
I pochi che sono riusciti a batterlo lo avevano fatto allo sprint o per pochissimi secondi. Da non credere al cronometro che mostrava prima un distacco di 11 secondi, poi di 19 e alla metà del settimo giro di ben 29 secondi. Al secondo intertempo dell’ottavo e ultimo giro il vantaggio era di ben 1 minuto. Al traguardo il portacolori della Torpado Gabogas ha preceduto Schurter addirittura di 1'13". Avancini quarto e Sarrou quinto hanno completato il podio. Nella top ten di giornata un altro giovane azzurro: Luca Braidot, 6°.
«Settimana scorsa sono finito dietro Nino, oggi l'ho addirittura battuto, non ci credo. L'altitudine mi piace, mi sono allenato bene negli ultimi due mesi, ha funzionato. Ho fatto la differenza in salita, Nino è più veloce di me in discesa, ma la quota, il caldo e le lunghe salite mi hanno favorito. Mi sembra incredibile, sono felicissimo» ha commentato a caldo Gerhard ai microfoni di Red Bull TV, che ha trasmesso la gara in diretta (rivivila on demand su www.redbull.tv).
Nella gara XCO femminile l'ha spuntata l'eterna Gunn Rita Dahle Flesjå che sull'impegnativo tracciato di Andorra ha conquistato la sua 30a vittoria in Coppa del Mondo a 45 anni. La norvegese si è conferma la più grande rider donna che questo sport abbia mai visto e la più longeva, essendo la più anziana di sempre ad aver vinto una prova di Coppa. La sua arma vincente è stata l'esperienza: «In quota non puoi mettere troppo gas, ho visto che Neff nel finale aveva le gambe rigide, forse ha spinto troppo in alcune salite mentre io ho cercato di gestirmi senza strafare. Ormai qualche anno alle spalle ce l'ho» ha scherzato prima di salire sul podio con Jolanda Neff ed Emily Batty.
Sabato nelle finali Downhill hanno primeggiato Tahnée Seagrave e Loris Vergier. Tra le donne l'inglese già prima a Fort William e in Val di Sole ha preceduto la connazionale Rachel Atherton di 4"829 e l'australiana Tracey Hannah di 8"692. «La mia corsa non è stata grandiosa, ma abbastanza solida. Sapevo che per vincere avrei dovuto fare la differenza nell'ultima parte di discesa. Sono contenta perché non ero mai andata bene ad Andorra. Ora spero di riuscire a centrare tre vittorie consecutive» spiega la nuova regina della DH. Nella gara maschile il francese ha brindato al suo primo successo in Coppa del mondo davanti al connazionale Amaury Pierron, staccato di 1"333 e saldamente al comando della classifica generale, e il neozelandese Brook Macdonald, terzo a 1"604. Vergier, evidentemente emozionato, ha raccontato: «Non riesco a smettere di piangere, potrei andare avanti per i prossimi dieci anni! Per tutta la vita ho inseguito un giorno così, tutto il tuo duro lavoro alla fine paga. Sono così contento di essere riuscito a vincere. Ora posso morire felice».
La Coppa del mondo UCI di MTB tornerà sugli schermi di Red Bull TV l'11 e 12 agosto da Mont Sainte Anne, in Canada, dove si terranno sia le gare XCO che quelle di DH.
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