Vincenzo Nibali si presenta tanto sereno quanto determinato all'incontro con la stampa che precede il Tour de France: «Arrivo qui nella condizione che desideravo. In montagna, al Passo San Pellegrino, abbiamo lavorato molto bene, il meteo ci è stato amico e ci ha permesso di fare quel lavoro di qualità che mi serviva per trovare una buona condizione. Ma non sono solo: noi della Bahrain Merida abbiamo un'ottima squadra, siamo tutti preparati, siamo forti in tutti i settori. La cronosquadre? Non mi sbilancio mai, ma sono convinto che possiamo fare una buona prova. I fratelli Izagirre sono in grande condizione, Koren ci darà una grande mano in pianura, Colbrelli e Haussler saranno preziosi anche nella tappa del pavé, Pozzovivo e Pellizotti sono scalatori di valore. Franco sta vivendo una bellissima avventura, è molto motivato. Probabilmente questo sarà l'ultimo anno per lui, ha preparato molto bene questo evento».
TATTICA. «Una grande corsa a tappe va divisa settimana per settimana: nella prima bisogna stare attenti alle trappole e poi si tira un primo bilancio, quindi arrivano le montagne e nella terza si corre all'attacco o in difesa a seconda della posizione e delle energie. Quindi è impossibile in questo momento anticipare le mosse. Come mi considerano in gruppo? Nel 2014 pochi credevano in me, ora è diverso, tutti sanno chi sono, mi considerano e sanno che quando è in corsa, Vincenzo può orientare la corsa anche se non vince».
FROOME. «Il mio caso? La mia squadra faceva parte dell'MPCC, non potevo assumere medicinali per la puntura di una vespa in quell'occasione alla Vuelta, per fortuna ho visto che non era troppo rischioso e quindi le cose sono migliorate giorno dopo giorno. Per quel che riguarda la Sky, è evidentemente che il motivo per cui è stato assolto non è chiaro a tutti, nessuno di noi ha potuto leggere le carte. Personalmente ho vissuto da vicino il caso di Diego Ulissi perché abitiamo vicini ed è evidente che sono stati adottati due pesi e due misure. Due circostanze simili, una positività riscontrata per entrambi in un solo giorno e conclusioni diametralmente opposte, anche se i valori di uno erano decisamente superiori a quelli dell'altro. La sentenza non mi ha certo tolto entusiasmo, quando ho saputo della notizia ero in garage, stavo sistemando la bici, mi ha avvisato mia moglie e le ho risposto "complimenti a lui". Sapevamo che sarebbe stata una sentenza di bianco o nero, è andata così. È vero che avrei potuto avere una Vuelta in più nel palmares ma non sarebbe arrivata nel modo in cui volevo vincerla».
E ancora: «Alla luce di quanto è successo anche in passato, in gruppo credo che ci sarà una comsapevolezza diversa riguardo ai regolamenti. Se Froome sarà isolato in gruppo? Non credo che gli importi troppo dei suoi avversari, è il loro modo di fare, solo gli Sky si comportano in questo modo, hannos empre fatto così».
Infine il momento dei pronostici: «Gli altri rivali? Quintana, Landa, Valverde, Zakarin che nessuno cita mai, Dumoulin, Yates, Porte, Bardet, Uran, Martin, qualche sorpresa poi ci sarà sicuramente. Impossibile stabilire una gerarchia. Bernal? È un grandissimo talento ma è tutto da scoprire perché non ha mai affrontato una gara di tre settimane. I reduci dal Giro? Solitamente l'accoppiata è molto impegnativa, vedremo se sarà così anche quest'anno».