Elia VIVIANI. 10 e lode. La lode gliela danno direttamente i battuti, Giovanni Visconti e Domenico Pozzovivo, che nulla possono davanti ad un Elia formato super. Non sbaglia una mossa, il veronese. Dandosi una mossa molto prima della volata, che non aspetta. Un tricolore in tre mosse. Parte e sacrifica Fabio Sabatini e Davide Martinelli per rientrare sugli otto in fuga. Mena con Oss fin sotto lo strappo di Cornaleto, per non far rientrare Visconti prima della salita decisiva. Infine, una volata senza storia, per la storia.
Giovanni VISCONTI. 8. Vorrebbe il poker tricolore, adesso spera in un biennale con il Team Bahrain. È in scadenza di contratto, Giovanni. Su di lui almeno tre club, anche se il team di Brent Copeland un’offerta gliel’ha già fatta: è buona, ma di un solo anno. Questo prima del tricolore. Adesso ci sarà tempo per parlarne ancora e ragionare per capire cosa fare e come farlo.
Domenico POZZOVIVO. 7. Molto passivo nella fuga finale a tre, con Viviani e Oss, ma non può fare altrimenti. Pollicino ha alle proprie spalle un Visconti in rimonta. Va di fioretto e di spada, ma viene trafitto.
Davide BRAMATI. 10. Viene con quattro corridori, di cui uno è più che motivato, ma anche gli altri non scherzano affatto. Viene da queste parti qualche settimana fa, con l’indiziato numero uno: Elia Viviani. È il tuo anno migliore e si batte finché il ferro è caldo, gli dice. Caldo è Elia, incandescente l’asfalto di Boario Terme. Visto che il Brama è tipo che non lascia nulla al caso, ad ogni giro si fa portare 25 chili di ghiaccio (2 quintali) per raffrescare borracce e coppini. E quando sale la temperatura della corsa, il Brama mette al fresco una magnum di Franciacorta.
Ivan SANTAROMITA. 7. Un tricolore l’ha già vinto, con il caldo si trova sempre a proprio agio, va davvero forte oggi il vecchio e caro Ivan, che esalta la Nippo Vini Fantini Cicli De Rosa che oggi piazza due corridori nei primi 6: ottima prova anche per Marco Canola (voto 6,5).
Daniel OSS. 7. Suona la rumba, lui che è un’anima rock. Ambiente caldo che lui surriscalda. Prova a scuotere gli animi, soprattutto quello di pollicino Pozzovivo, ma Domenico fa la sua corsa.
Oscar GATTO. 6. È lì, nel vivo della corsa, anche se poi non si fa più vivo.
Fabio FELLINE. 5,5. Il percorso gli si addice, anche se il piemontese non è al top della condizione. Fa vedere qualche segnale di ripresa, non va male, ma Fabio vale molto di più.
Davide MARTINELLI. 7. Fa un grandissimo lavoro in favore della squadra, in favore di Elia. Poi, alla fine, si porta a casa anche un più che onorevole posto nella top ten.
Salvatore PUCCIO. 5,5. È solo una mia impressione, ma gli Sky sembra abbiano già incominciato la loro personalissima guerra psicologica in chiave Tour con il Bahrain di Nibali. Corrono non tanto per vincere, ma per far perdere. E ci riescono alla perfezione.
Vincenzo NIBALI. 6. Si muove a circa 55 km dal traguardo con diversi big, viene stoppato a più riprese da Gianni Moscon e compagnia pedalante. Così lascia via libera al gruppetto Visconti e Pozzovivo. E la corsa va…
Enrico BATTAGLIN. 5. Ad un certo punto è lì, proprio ben messo, ma poi resta lì.
Alessandro DE MARCHI. 9. In attesa di sapere dove e quando faranno gli assoluti contro il tempo, il friulano della BMC non si risparmia e fa una crono in compagnia di Jacopo Mosca della Wilier Triestina, Enrico Logica della Biesse Carrera, Andrea Garosio della D'Amico Utinsilnord e Mirco Maestri della Bardiani. Il rosso di Buja è uno spettacolo: mai in riserva. A proposito, la Bmc è in fase di smantellamento, lui pare diretto già verso il Belgio: sponda Quick-Step. Per la serie: Lefevere di ciclismo ne capisce un sacco.
Jacopo MOSCA. 7. L’avevamo lasciato in fuga al Giro d’Italia e lo ritroviamo in fuga sulle strade del tricolore. Dicono che il 24enne piemontese sia un uomo squadra, nel senso che da solo dà un senso a tutta la sua Wilier Triestina. Ragazzo di assoluto interesse. In gruppo non ce ne sono poi molti con le sue caratteristiche: per fortuna nostra, però, non è una Mosca bianca.
Club COLBRELLI. 10. Si posizionano appena prima dell’ultimo chilometro. Chiassosi, gioiosi, festosi, maestosi e briosi come pochi e dispensano fiumi di birra, bicchieri di Montepulciano di Abruzzo, braciole e salsicce in quantità di assoluta prelibatezza. Mamma Fiore fa gli onori di casa, Amerigo alla griglia si esalta come solo i fuoriclasse. Il club di Colbrelli è punto d’incontro per tutti, nessuno escluso. Non tifi per Colbrelli? Un motivo in più per fare un brindisi e mangiarsi una braciolina e brindare a grappa. Per dirla con loro, la grappa con questo caldo è l’ideale: ferma il sudore. E chi li ferma.
Ezio MAFFI. 9. È ripetente, nel senso che si ripete con lucidità, passione e affidabilità. Bravo lui che ha deciso di rimettersi in gioco dopo due anni dagli ultimi tricolori, bravo chi gli ha dato fiducia e ha deciso di seguirlo in questa nuova avventura. Molto di quello che fa è in nome del padre (Augusto, un’istituzione nel ciclismo) e di uno spirito imprenditoriale che è difficile trovare di questi tempi. Unisce passione, competenza a innegabili doti organizzative, che fanno della sua AS Boario un’eccellenza. Perché non gli do il massimo? Perché il massimo sarebbe rivederlo ancora all’opera quanto prima, per un tricolore, un europeo o qualcosa di più.