Il primo incidente nel 2016, negli States, quando Pierpaolo Ficara è stato letteralmente centrato da un’auto in un tratto di discesa. Per lo sfortunato 27enne corridore siciliano fratture scomposte dell’omero, clavicola e di alcune vertebre. Quest’anno, a fine gennaio, nei pressi di Volterra una nuova caduta con conseguente stop a causa della doppia frattura esposta di tibia e perone della gamba sinistra.
Il ventisettene corridore dell’Amore & Vita Prodir, che solo un anno fa si è aggiudicato tre corse, è appena tornato a correre (ha esordito il 3 giugno a Lugano dove si è ritirato, poi ha corso il 7 giugno nel Gp Kanton Aargau a Gippingen piazzandosi 43esimo, e infine il Tour de Savoie Mont Blanc a tappe, chiuso al 45esimo posto) e vorrebbe farlo anche sabato prossimo al campionato italiano di Boario Terme, ma il regolamento parla chiaro: se non si hanno cinque punti, stai a casa.
Di punti Ficara, visto gli incidenti, ne è ricoperto, ma a parte le facili battute, qui parliamo di un ragazzo che non è certamente un campione ma sicuramente un buon corridore, che in questi anni ha dimostrato di saperci fare e, forse, con un briciolo di buon senso, meriterebbe di poter partecipare agli Assoluti dopo tutto quello che è stato costretto a dover passare. Un piccolo risarcimento per la sfortuna patita, in nome di quel buonsenso che spesso viene meno quando ci si fossilizza solo nella lettura dei regolamenti.
In un momento in cui si è costretti a mettere l’obbligatorietà della prova tricolore, per poter poi successivamente sperare – se convocati – di vestire la maglia azzurra, rimandare a casa un ragazzo che ha voglia di correre mi sembra un controsenso. Soprattutto alla luce di quello che ha dovuto passare in questi ultimi mesi. Se Ficara avesse avuto la possibilità di correre, i cinque punti li avrebbe fatti più che agevolmente, ma era fermo ai box e io mi auguro che chi ha la possibilità e la responsabilità di decidere non resti fermo sulle proprie posizioni. Per essere così rigidi e poco lungimiranti, non è necessario avere un dirigente: basta un buon programma informatico e un bel foglio excel.