GIUSTIZIA | 12/06/2018 | 09:05
Una richiesta destinata a fare giurisprudenza e ad entrare nella stoira: a firmarla è il pm Franck Lagier del Tribunale di Marsiglia: «Remy Di Gregorio non è un atleta virtuoso, non lotta per vincere lealmente. Di Gregorio ha messo in cattva luce l'etica di quel monumento dello sport che si chiama Tour de France. Chiediamo per lui un anno di reclusione con la condizionale e l'interdizione definitiva all'esercizio del professione del ciclista».
Attenzione però, non si tratta di un processo relativo al 2018: quest'anno Di Gregorio - che corre per la Delko Marseille - è risultato positivo all'Epo ricombinante, pizzicato ad un controllo l'8 marzo scorso durante la Parigi-Nizza. «Sono innocente, non ho mai preso quelle sostanze» è la sua difesa sin dalla prima ora.
I fatti al centro del processo risalgono al 2012 quando Di Gregorio militava nella Cofidis e fu cacciato dal Tour de France e licenziato dalla squadra dopo essere stato al centro di una perquisizione da parte della Gendarmerie. Contro la decisione della squadra Di Gregorio ha fatto ricorso al Tribunale e ha vinto. Ma stavolta le cose sembrano andare diversamente.
«È evidente - sostiene il procuratore dell'accusa Lagier - la volontà di Di Gregorio di ricorrere a pratiche dopanti e in particolare all'autotrasfusioen di sangue arricchito di ozono. E bisogna aggiungere l'accertato acquisto in farmacia di glucosio, sostanza che può essere coprente per altri prodotti».
Da qui la richiesta che porta per la prima volta un Tribunale penale a chiedere una pesantissima sanzione sportiva.
Il prossimo 2 luglio sapremo se una richiesta storica si trasformerà in una sentenza storica.
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