DILETTANTI | 11/06/2018 | 15:41
Alejandro Osorio vive una delle giornate più belle della sua giovane carriera: vittoria di tappa a Passo Maniva e conquista della maglia rosa del giro d'Italia Under 23. «Devo dire grazie alla squadra e alla famiglia. Una dedica? È tutta per Munoz che meritava la vittoria di tappa ma mi ha lasciato spazio per via degli abbuoni. Ora spero di difendere questa maglia rosa, visto che vado bene in salita e ho una squadra forte al mio fianco. Per me la vera incognita sarà la crono finale... E comunque i miei compagni di Nazionale ed io siamo orgogliosi di portare in alto i colori colombiani al Giro Under come hanno fatto Quintana e Lopez tra i professionisti» ci racconta questo promettente atleta che ama leggere e adora il gelato.
Alejandro Osorio è nato il 28 maggio 1998 a Carmen de Vivoral (Colombia, Regione di Antioquia), abita a 15 km da Fernando Gaviria, e difende i colori della GW Shimano, formazione Continental colombiana. Corridore completo, è reduce dal secondo posto ottenuto nella classifica finale della Vuelta de la Juventud, in pratica il Giro di Colombia per i giovani. «Ho iniziato a pedalare a 9-10 anni seguendo le orme di papà Jesus Emilio, che lavora come taxista, e di mio fratello Frank, che corre tra i professionisti nel Team Strongman (in famiglia, oltre alla mamma, ci sono i fratelli Alexis e Daniela e la nipotina Maria Angel di 4 anni, figlia di Fran, a cui è legatissimo, ndr). Quando mio fratello vince sono più felice di lui, sono sicuro lui oggi sia davvero emozionato per me. Il Giro d'Italia è la mia corsa preferita in assoluto, vincere una tappa e vestire la maglia rosa è un sogno che si avvera. Ho la pelle d'oca a pensarci, quasi non ci credo. Chissà se un giorno riuscirò a fare lo stesso nella corsa "dei grandi"» ci racconta sistemandosi il ciuffo scompigliato dal vento. «So che queste immagini faranno il giro del mondo, voglio apparire in ordine». Anche l'occhio vuole la sua parte, ma al di là del look oggi Alejandro ha impressionato per quanto va forte in bici.
da Passo Maniva, Giulia De Maio
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