La seconda edizione del nuovo corso del “Giro d’Italia under 23 - Giovani Promesse”, dopo il promettente successo registrato nel 2017, l’anno della rinascita con la 40^ edizione, dopo cinque anni di stop, arricchita nel tempo da un albo d’oro di particolare importanza, con valenze largamente positive sia sul piano sportivo-tecnico, sia promozionale, nelle differenti declinazioni, ha pienamente corrisposto e premiato le attese legate al progetto dei promotori e dagli organizzatori.
Un risultato tale da determinare un’immediata e significativa crescita con la seconda edizione, la 41^ della serie della più importante gara a tappe per giovani del panorama italiano, che presenta un prologo e due tappe in più rispetto allo scorso anno. E’ il segno tangibile e la riprova del gradimento riscosso dalla Nuova Ciclistica Placci 2013, sia in Italia, sia all’estero, che ha assunto l’organizzazione e la direzione tecnica della gara ritrovata. Il presidente è l’appassionato Marco Selleri affiancato da vari validi collaboratori e con il commissario tecnico (oltre che amico e conterraneo) Davide Cassani impegnato a tutto campo, “a tutta”, per dirlo in gergo ciclistico, con poliedrica e competente valenza, a irrobustire sempre più quella che può considerarsi, nella formulazione attuale, una loro creatura che rientra nel patrimonio della F.C.I.
L’edizione 2018 prende ancora l’avvio, come lo scorso anno, in terra di Romagna, con un prologo a cronometro individuale di km. 4,700 tracciato interamente nell’ambito della città di Forlì, nel cuore storico della Romagna, capoluogo della provincia di Forlì-Cesena, terra sempre legata alla bicicletta, sia nella pratica sportiva, sia nell’attività quotidiana. Forlì è titolare di una lunga e articolata storia, attraverso varie epoche, costituendo un importante riferimento per tutta la Romagna storica. E’ definita, in dialetto, “Zitadon”, ossia il “Cittadone”, appellativo che l’ha accompagnata nei secoli.
E’ in pianura, lungo la Via Emilia, circa a metà strada fra Rimini e Bologna, a pochissima distanza dalle prime colline del Preappennino Tosco-Romagnolo, in zona di fertile e curata agricoltura in vari settori che è stata poi integrata nel tempo da attività manifatturiere e commerciali di varia entità. Di specifico pregio è il settore eno-gastronomico con numerose e gustose proposte di piatti e specialità note della tipica cucina romagnola quali piada, cappelletti, lasagne al forno, pasticcio alla romagnola e, per i vini, i bianchi Albana e Trebbiano mentre fra i rossi spiccano il Sangiovese e il Cagnina.
Fra i pregi monumentali e architettonici della città è in primo piano la Basilica di san Mercuriale, con il suo caratteristico e svettante campanile, nell’omonimo complesso che si affaccia nella vastissima centrale piazza Saffi. E’ una grande chiesa in stile romanico, terminata intorno alla fine della 1100, con notevoli opere al suo interno. La piazza Saffi, racchiusa fra diversi edifici monumentali eterogenei, presenta in rilievo il grande palazzo del Municipio con la Torre Civica, il quattrocentesco Palazzo del Podestà. Notevoli sono pure la Pinacoteca e i Musei Comunali, la cattedrale di Santa Croce unitamente a diversi altri motivi di valore storico, architettonico e culturale proprie di Forlì e del suo vasto territorio.
Fra molteplici personaggi originari della città si possono ricordare il pittore e architetto del XV secolo noto come Melozzo da Forlì e i contemporanei Girolamo Mercuriale, medico e primo teorizzatore della ginnastica su base medica, Giovanni delle Bande Nere, condottiero di compagnie di ventura e, nel XVIII secolo, Giovanni Battista Morgagni, medico, considerato il fondatore dell’anatomia patologica. In tempi più recenti sono da ricordare il patriota e politico risorgimentale Aurelio Saffi, i fratelli Fabbri, editori, così come Aldo Garzanti e Giuseppe Pontremoli, la mezzosoprano Giulietta Simionato e il noto giornalista Marino Bartoletti.
A proposito di giornalisti è da ricordare che è nativo di Forlì Tullo Morgagni (1881-1919), perito ancor giovane in un incidente aereo, pilotato da un asso dell’aviazione militare e poi civile come il concittadino forlivese e amico Luigi Ridolfi al quale è intitolato anche l’aeroporto di Forlì, che causò la morte delle sedici persone a bordo fra le quali vari giornalisti.
Tullo Morgagni, a soli ventitré anni, è capo redattore a La Gazzetta dello Sport e mostra specifiche capacità organizzative dapprima organizzando competizioni di motociclette e poi ciclistiche. E’ con i colleghi Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet l’ideatore del Giro di Lombardia nel 1905, della Milano-Sanremo nel 1907 e del Giro d’Italia nel 1909. Forlì gli ha dedicato il complesso polisportivo dello stadio comunale all’interno del quale sorge la pista in cemento del velodromo intitolato a Glauco Servadei (1913-1968), veloce corridore forlivese purosangue, professionista dal 1936 al 1950, vincitore di tappe al Giro d’Italia, al Tour de France e di varie classiche.
E’ comunque Ercole Baldini (1933) il campione di riferimento: straordinario passista e resistente anche in salita titolare di una grande carriera, sia su strada, sia su pista, impreziosita dall’oro alle Olimpiadi di Melbourne su strada nel suo anno di grazia, il 1956, il metallo più prezioso vinto anche nell’inseguimento individuale dilettanti, dal record dell’ora spodestando il detentore Anquetil, dalla maglia iridata della strada fra i professionisti nel 1958 con la grande impresa di Reims e vincitore del Giro d’Italia 1958 e di molteplici altre classiche e tappe in grandi giri. Una carriera fra i professionisti iniziata nel 1957 e terminata relativamente presto, nel 1964. E’ stato poi d.s. e dirigente a livello nazionale e internazionale. Altro forlivese di livello nel ciclismo su pista è stato Sante Lombardi (1933-2013).
Sono comunque molti, e di varie epoche, i corridori forlivesi che si sono espressi nel ciclismo, sport sempre sentito, che ricorda anche il Trofeo Tendicollo Universal, poi G.P. di Castrocaro, disputato dal 1958 al 1979, con quattro anni di “intervallo”, organizzato dall’U.S. “Forti e Liberi” di Forlì, cronometro individuale che radunava i migliori specialisti internazionali delle gare contro il tempo, sulla falsariga del francese G.P. delle Nazioni e dell’elvetico G.P. di Lugano.
La SCAT Forlì, fondata da un gruppo d’appassionati delle due ruote, ha festeggiato nel 2017 i settant’anni di vita dedicandosi soprattutto alle categorie agonistiche più giovani e costituendo un vivaio di valore. E’ stata anche la prima maglia, quella con i colori giallo-blu, che vestì Ercole Baldini da allievo, dal 1950 al 1952, lasciata perché la SCAT (il nome è di fantasia e pare ispirarsi alla prima parte della parola “scatola”) non disponeva di squadre nella categoria superiore.
A proposito di cronometro: è proprio una cronometro individuale sulla distanza di km. 4,700 che inaugura il programma agonistico del Giro d’Italia under 23 del 2018. E’ un prologo che non influisce sulla classifica con un tracciato scorrevolissimo, interamente in pianura, che dalla zona degli impianti sportivi raggiunge, attraverso ampi viali, il cuore cittadino. E’ un’occasione per gli specialisti del passo e del lungo rapporto per mettere in luce le proprie qualità a una platea d’intenditori della materia.
E si replica il medesimo arrivo, il giorno dopo, con i tempi che contano anche per la classifica generale, che prevede la prima tappa in linea con partenza da Riccione e arrivo ancora a Forlì.
Saranno giorni di grande e giovane ciclismo quelli che vivrà Forlì dal 6 giugno 2018 con le operazioni preliminari, e poi il 7 e l’8 giugno con il prologo e l’arrivo della prima tappa.
Già lo scorso anno qui terminò la 3^ tappa del Giro d’Italia Under 23, la Bagnara di Romagna-Forlì.
E’ una storia che inizia e che si affianca a quella che lega il Giro d’Italia professionisti che, nella sua ultracentenaria storia, ha vissuto qui parecchie tappe e con frequente sequenza anche nei tempi più recenti.
E’ un impegno di rilievo affrontato con entusiasmo dall’amministrazione comunale e dagli altri pubblici forlivesi che sono al fianco, con partecipazione fattiva, degli organizzatori.
Giuseppe Figini
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