I VOTI DI STAGI. CHAVES RINGRAZIA TUTTI. RINGRAZIATE L'ASTANA

I VOTI DEL DIRETTORE | 10/05/2018 | 19:55
di Pier Augusto Stagi        -
 
Esteban CHAVES. 10. L’interrogativo non è perché l’hanno fatto entrare nella fuga di testa, ma perché poi davanti alcuni uomini, quelli della Sunweb per fare un esempio, abbiano tirato alla morte. Lo sanno anche i mussi che la Mitchelton Scott in questa fase del Giro è forse il team più attrezzato e in condizione. Ha due bomber da fare invidia a Pulici e Graziani. Lui, il ragazzo che sorride e ringrazia sempre, oggi ha una ragione di più per farlo. Oggi ha vinto la sua seconda tappa al Giro d’Italia dopo quella di Corvara e l’ha dedicata alla sua amica del cuore, a Diana Casas Jimenez, che era la fisioterapista dell'Equipo Fundacion Esteban Chaves e si occupava dei suoi muscoli quando rientrava in patria. Un anno fa è morta. Lui, con il sorriso che illumina la notte, non dimentica.
 
Simon YATES. 10. Sta lì, ben coperto fino alla fine. Fin quando Matthew White non gli dà il via libera. Parte come una gazzella: leggera ed elegante. Fa il vuoto in un attimo. Il tramonto sull’Etna è a tinte rosa.
 
Thibaut PINOT. 7,5. Il francese è tra quelli che corrono meglio, anche se prova a stare dietro a Yates, ma capisce ben presto che è meglio lasciar perdere. Sarà per la prossima.
 
George BENNETT. 7. Reattivo, pimpante, brillante il corridore della Lotto Jumbo. C’è e si vede.
 
Domenico POZZOVIVO. 6,5. Salita di rapporto e di velocità, forse gli serviva qualche tratto ancora di più duro, anche se è tra i più brillanti e baldanzosi.
 
Miguel Angel LOPEZ. 6,5. La sua Astana non lo lascia, e fa bene. Quando si corre per vincere un Giro, la squadra sta al fianco del proprio capitano, soprattutto se ha attraversato giorni difficili, nei quali ha pagato a caro prezzo alcune disattenzioni. Una squadra per dare coraggio, rassicurazioni, morale e certezze. È tra le più attive nel finale, l’Astana: se non avesse tirato come sarebbe andata a finire? Nel finale, poi, Lopez è lì.
 
Richard CARAPAZ. 6,5. L’ecuadoriano della Movistar è sul pezzo. Resta con i migliori: e non per caso.
 
Tom DUMOULIN. 8. Per quanto mi riguarda è il vero vincitore di giornata. Lui sembra quasi estraniarsi dal contesto del Giro. Tutte le mattine si presenta al via, firma una lavagnetta di plexiglas prima di partire, corre con attenzione estrema senza tirare il collo ai suoi, e difficilmente va fuori giri. È lì, ad una manciata di secondi dalla maglia rosa. Controlla. Per il momento non concede colpi ad effetto (è stata sufficiente la crono di Gerusalemme). Non infiamma le folle, si limita a proseguire con il suo passo: un passo avanti a tutti.
 
Fabio ARU. 6. Se devo valutarlo per la facilità di pedalata, mi dovrei ammazzare, ma visto che so quello che vale e quello che può fare da qui in poi, dico che può solo migliorare. Lui si dice contento e in costante crescita. Ha assicurato che ogni giorno che passa si sente sempre meglio. Spero solo che non sia come ai tempi della naja.
 
Chris FROOME. 6.  Frulla, frulla, frulla. Testa china, china, china. È il solito Froome, anche se la squadra non fa il solito lavoro e lui non pare essere ancora il Froome che conosciamo.
 
Rohan DENNIS. 6. L’aveva detto: vado su con il mio passo, e cerco di misurarmi. L’australiano prende le misure bene e disputa una frazione più che onorevole. Certo, anche per lui il Giro è molto lungo, e sarà un viaggio verso la conoscenza.
 
Giulio CICCONE. 7. È lui a rompere gli indugi in testa alla corsa, ma viene raggiunto e staccato da Chaves nel tratto più duro, a cinque chilometri dal traguardo. Il ragazzo della Bardiani CSF però ci prova, fa vedere di che pasta è fatto. E non è pastafrolla.
 
Davide FORMOLO. 5. Cade e si complica la vita. Cade e nessuno può aiutarlo, perché finisce per le terre in un momento della corsa troppo caldo, dove l’austriaco Konrad è là davanti e non può certo fermarsi ad attenderlo. Cade in un momento in cui non doveva cadere: roba da mandare in cielo tutti i santi. Lui li avrà anche mandati, ma ora si deve tirare su e provare a inventarsi un’altra corsa, un altro Giro.
Copyright © TBW
COMMENTI
Diego Ulissi 4
11 maggio 2018 08:02 piuomeno
E' un talento, da lui ci si può aspettare qualsiasi risultato. A parte il fatto che questa non è la "sua pedalata". io penso che in questo momento dovrebbe correre al fianco di Aru, ma lui questo non lo sa fare. Non l'ha mai saputo fare, poichè è da sempre stato avvezzo a cercare la vittoria. Anche quando non è alla sua portata.
Maurizio

Ci saranno rimpianti
11 maggio 2018 09:10 geo
Froome e Domulin in difficoltà mentre Pozzovivo, Pinot e gli altri facevano i tatticismi. Qualcuno più avanti si pentirà di non essersi messo davanti a menare a prescindere da chi c'era dietro, perché, così facendo, qualcuno dei favoriti avrebbe preso un po' di secondi.
Peccato per Yates, sarebbe stato l'unico a fare la vera differenza in classifica

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Pantaleo ha realizzato “Il Sogno più Grande”: incontrare Vincenzo Nibali. Scelto tra centinaia di bambini italiani che hanno partecipato al concorso nazionale indetto da CONI e ITA Airways, il giovanissimo biker di Molfetta ha raccontato in un video tutta l’energia, la passione e...


Comincia il mese di dicembre e subito per gli appassionati arriva un gustoso regalo... Domenica 1° dicembre, infatti, su tuttobiciweb e Ciclosmo Live potrete seguire la diretta streaming del 45° Trofeo Mamma e Papà Guerciotti, uno dei più importanti appuntamenti...


Wout Van Aert è tornato dalla Spagna lo scorso weekend e questa settimana è nei Paesi Bassi per le giornate del team Visma-Lease a Bike, il cui programma includerà l’assemblaggio e le varie prove con adattamenti sulla bici, servizi fotografici...


Se nei viaggi o nei trail a cui avete preso parte in bikepacking avete notato che un manubrio particolarmente appesantito con una capientissima borsa non fa al caso vostro, vi consiglio di prendere in esame borse dalla capienza media,  nettamente più...


Jonathan Milan è riuscito nell'impresa che nessuno aveva mai centrato: è il primo corridore nella storia dell'Oscar tuttoBICI a conquistare il titolo sia nella categoria Professionisti che in quella dei Giovani. Nel Gran Premio Fondazione Molteni riservato ai professionisti, il...


Debora Silvestri ormai alla sfortuna ci ha fatto l’abitudine, anzi potremmo dire senza problemi che per qualche anno ci ha fatto addirittura l’abbonamento pieno. Tra cadute e squadre che chiudono l’atleta ventiseienne del team Laboral non era mai riuscita ad...


Consentire alle giovani cicliste di talento di crescere gradualmente e senza pressioni. È questo l’obiettivo primario di Nexetis, la squadra femminile costituita per volere della federazione ciclistica svizzera che è stata presentata ieri a Zurigo.L’equipe sarà affiliata nella Confederazione con...


Primi nomi per la squadra Continental del Team Biesse Carrera per la stagione 2025. Il sodalizio bresciano del presidente Simone Boifava annuncia le prime due conferme per la formazione di punta guidata dai confermati ds Marco Milesi e Dario Nicoletti:...


Il 2024 volge al termine ed è proprio sul finire di quest’anno che il G.S. Giovani Giussanesi compie 60 anni di attività.Un “compleanno” importante, che il 22 novembre u.s. l’Associazione ha celebrato con una serata che ha unito: sport, memoria...


La Salus Seregno si conferma sempre più ai vertici del Ciclocross nazionale. La squadra giovanile brianzola ha dato spettacolo a Solbiate Olona, nel Varesotto, dove si è tenuta la 63sima edizione del tradizionale Cross-Top Class reso celebre dalla scalinata di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024