Nel
tiepido sole invernale di Lanzarote, nelle Canarie, Colnago ha svelato in
anteprima esclusiva la sua nuova splendida C64, sessantaquattro come gli anni
dello storico e prestigioso marchio, con un evento stampa che ci ha consentito
anche di provare subito il nuovo gioiello. E oggi la C64 è stata svelata al mondo...
La nuova C64 è frutto di due anni di studi che sono partiti naturalmente da un precedente di grande successo come la C60 proseguendo seguendo lo stesso sentiero tracciato, col concetto del “handmade e taylormade”, ossia fatto a mano e su misura per garantire un'esperienza cucita addosso al ciclista. Dal genio e dall'intuizione del patron Ernesto, anche lui presente alle Canarie per raccontare questa meraviglia artigianale con tutta l'immensa passione che lo contraddistingue, viene introdotta una nuova fibra di carbonio, che riduce il peso di telaio e di forcella di circa 200 grammi. Ma le novità a bordo sono molteplici, con alcune primizie davvero succulente. Ancora una volta Colnago traccia una nuova via e saremo facili profeti a immaginare che – come già successo – molti altri concorrenti la percorreranno.
Le novità sono individuabili già dando una rapida occhiata alla porzione anteriore del telaio, dove si può notare che la congiunzione dello sterzo sia ora dotata di nuova forma che migliora il controllo dell’avantreno, per un miglioramento ponderale e pratico della guidabilità. Inutile specificare che è stata anche sensibilmente alleggerita.
La forcella si mostra in due tipi di design e lavorazione nella parte alta, per una corposa riduzione del peso, quantificabile in 40 grammi mantenendo al tempo stesso due prerogative di Colnago come la sicurezza e affidabilità.
Spostando lo sguardo nella parte centrale, si nota subito il passaggio dei cavi all’interno, in corrispondenza della parte alta del tubo obliquo. Più in basso, in prossimità della scatola movimento c'è forse la novità più suggestiva e interessante, che parte da un'idea tutta nuova: i foderi bassi del carro hanno infatti una sezione differente e asimmetrica, con il fodero sinistro con sezione maggiore di quello destro. Per quale motivo?
Come tutte le innovazioni vincenti, la risposta è immediata: perché la porzione sinistra del carro posteriore deve garantire una rigidità maggiore visto che il piede destro agisce direttamente sulla trasmissione, di conseguenza, la potenza espressa sul pedale non viene filtrata. Al contrario, dalla parte opposta c’è la necessità di una struttura più rigida perché il trasferimento della potenza deve passare necessariamente attraverso il perno del movimento e deve rimanere il più fedele possibile.
Il tubo verticale si presenta come un monopezzo con la congiunzione della sella e porta con sé due vantaggi: risparmiare altri grammi e migliorare la rigidità, di conseguenza la fedeltà e dunque la capacità di trasferire tutta la potenza del ciclista alla scatola movimento.
Il collarino reggisella tradizionale scompare alla vista, perché ce n’è uno integrato nella parte bassa del tubo orizzontale, per una pulizia visiva ragguardevole. Bello da vedere ma viene subito il dubbio è che sia un po' meno pratico. In realtà, la comodità della regolazione dell’altezza sella non viene intaccata e tutto si può configurare senza troppo sforzo.
Il tubo reggisella presenta ora una forma che da tonda diventa poligonale, ereditata dal monoscocca leggero V2-R di recente presentazione. L’impianto frenante è stato scelto dual pivot dunque scompare il fulcro centrale classico. Sarà presente anche la versione disco.
Nella parte posteriore del carro, i forcellini sono in un unico pezzo monoscocca in fibra di carbonio e non più in alluminio e sono incollati alla struttura, garantendo più leggerezza, una inattaccata efficienza del carro posteriore e una maggiore rigidità, oltre che una maggiore fedeltà nella trasmissione della potenza del corridore.
C64 sarà disponibile in 14 misure: 9 sloping e 5 tradizionali, inoltre sarà possibile richiedere misure personalizzate per venire incontro a ogni esigenza.
da Lanzarote, Diego Barbera
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