Il 62°
Giro del Montalbano è stato dominato dall’Hopplà Petroli Firenze e si è concluso
con il successo dell’aretino Andrea Montagnoli, tornato a vincere dopo il
successo di Lunata colto due anni fa. Montagnoli che il giorno prima aveva
disputato la crono tricolore in Piemonte, è scattato a 7 Km dal traguardo;
raggiunto dopo un chilometro dal lituano Raimondas Rumsas è scattato in salita
a 200 metri dal traguardo andando a cogliere la vittoria nei confronti del
bravissimo compagno di fuga che cercava il successo da dedicare al fratello
Linas, l’atleta morto per un malore nella sua casa di Lunata ai primi di
maggio. Il team del vincitore guidato da Andrea Bardelli ha deciso di sferrare
un massiccio attacco a 65 Km dal traguardo quando in una fuga di 38 corridori
ben dieci erano le casacche della squadra fiorentina, che ha fatto per tanti chilometri
una notevole andatura per non consentire a nessuno (come accaduto) di
rientrare. Nel finale quando la fatica ed il caldo hanno sgretolato il gruppo
dei 38, sulla testa sono rimasti in 14 dei quali 5 dell’Hopplà e qui l’attacco
del vincitore. Corsa condotta quindi sul piano tattico e vittoria ineccepibile
di Montagnoli sul bravissimo Rumsas, mentre la volata del quintetto inseguitore
è stata dominata da Puccioni, altro giovane che meriterebbe il premio del
successo. Bene anche il neo campione toscano under 23 Dotti, il colombiano
Cano, il moldavo Tanovitchii e Marchesini. Dei 172 partenti (edizione record e
tanti complimenti agli organizzatori del Gs Bacchereto e della Seanese) solo 33
al traguardo.
ORDINE DI ARRIVO: 1)Andrea Montagnoli (Hopplà Petroli Firenze) Km 128, in 308’,
media Km 40,752; 2)Raimondas Rumsas (Team Palazzago Amaru) a 4”; 3)Dario
Puccioni (Malmantile Gaini) a 40”; 4)Ottavio Dotti (Hopplà Petroli Firenze);
5)Diego Malaver Cano (Porto Sant’Elpidio); 6)Nicolae Tanovitchii (Team Cervelo);
7)Riccardo Marchesini (Team Snep Focus); 8)Filippo Capone (Futura Team Rosini)
a 1’35”; 9)Claudio Longhitano (Maltinti Banca Cambiano); 10)Andrea Cacciotti
(Hopplà Petroli Firenze).
Antonio Mannori
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