Gli ostacoli non sono mancati, ma dopo 7 stagioni di gavetta, crescita e buoni risultati, Vincenzo Albanese è finalmente arrivato nel WorldTour. Il proficuo triennio con la Eolo-Kometa non è passato inosservato alle grandi squadre e da quest’anno andrà cercato con la maglia rossa dell’Arkéa-B&B Hotels, con la quale ha esordito in questi giorni al Challenge Mallorca 2024.
Il 27enne campano-toscano ci teneva a presentarsi bene a compagni e staff, e al Trofeo Calvià ha centrato subito un’incoraggiante Top 10. «Sono due mesi che praticamente non torno a casa, sono arrivato a Maiorca direttamente dal ritiro di Sierra Nevada e sono contento che la gamba giri bene - ha esordito Albanese -. La squadra mi ha accolto al meglio e mi sto inserendo in maniera positiva, che non era scontato essendo un italiano in mezzo a tanti francesi. Io comunque mi butto nella mischia, ascolto, provo a partecipare, e qualcosa in francese sto anche cominciando a dirlo. Sono davvero sereno».
Nel 2022 ha centrato la bellezza di 32 (!) top 10, alla quale si aggiungono le 18 del 2023 (ha cominciato la stagione ad aprile). Non ha vinto molto - “solo” una tappa al Tour du Limousin 2022 - ma, per una qualsiasi squadra, avere una tale garanzia di risultati e prestazioni durante tutto l’arco dell’anno è cosa piuttosto rara. «Dal punto di vista fisico sono uno che non necessita di tante gare per ingranare. Poi, certo, un po’ di brillantezza sento che manca ancora, ma è normale in questo periodo della stagione, i primi appuntamenti importanti arrivano nelle prossime settimane. L’approccio alla stagione è stato abbastanza simile a quello che ho avuto negli ultimi anni, anche se ho lavorato un po’ di più in palestra e questo è un aspetto che, spero, possa portare dei frutti più avanti».
Il cambio di casacca gli offrirà anche la possibilità di affrontare un calendario un po’ diverso. Dopo il Trofeo Palma di domani, Albanese si trasferirà in Portogallo per la Figueira Classic, poi in Francia per Tour des Alpes-Maritimes, Faun-Ardèche e Drome, e quindi in Italia per Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, prima di fare rotta al nord per qualche classica sul pavè. «Nel corso dell’anno farò molte gare del calendario francese perché hanno percorsi adatti alle mie caratteristiche, un po’ come quelli che stiamo affrontando in questi giorni a Maiorca». La notizia, però, è un’altra: «Quest’anno niente Giro d’Italia e, con buone probabilità, nessun Grande Giro in programma - ammette ancora Vincenzo -. Mi dispiace? Neanche troppo in realtà, in una corsa a tappe di tre settimane le possibilità per un corridore come me sono relative e negli ultimi anni, al Giro, ho sofferto molto nella terza settimana. Certo, il Tour parte da Firenze ed esserci sarebbe affascinante, però vediamo come va questa prima parte di stagione e capiamo cosa vuole fare la squadra. In ogni caso avremo un calendario bello fitto, saremo in praticamente tutte le corse, quindi ci saranno tante possibilità e tanti giorni di corsa, anche senza Grandi Giri».
In questi giorni Albanese sta anche affinando il feeling con Arnaud Démare, il faro della squadra, al quale potrà capitare durante l’anno di dover tirare la volata. «Ogni volta che correremo insieme e ci sarà una volata, sarò ovviamente a sua disposizione. Lui farà la Parigi-Nizza e poi ci ritroveremo alla Sanremo. Se ci saranno i presupposti per arrivare allo sprint, sarò al suo fianco, anche se non nego che è la classica che più si adatta alle mie caratteristiche e mi fa sognare…».
(foto: Dario Belingheri - Getty Images)