Festoni e archi di trionfo azzurri tuttora e a tutta via ancora al vento, strana estate, il terzo scudetto del Napoli non ha - ed è sacrosanto - alcuna voglia di andare via. Ed invade di un immenso non solo i cuori vuoti, ma anche edicole e librerie. Ohibò, giusto che sia così, e Napoli è per noto signora iberica e lazzarona, di trono e di strada, nel vivere di festa in fiesta, il lunedì è un oltraggio.
Ma se il copia incolla degli speciali e delle tonnellate di numeri unici quotidiani, se la dovizia famelica di testi inneggianti allo scudetto trino e sempre uno e primo, talora scivola via dall’ attenzione, qui fra le mani vive e non sdrucciola sul tavolino un libro gentile e maestoso.
‘Campioni per sempre’ di Gianfranco Coppola, il giornalista radiotelevisivo napoletano, classe 1961, presidente in carica dell’USSI, è l’eccezione che soffia di brezza sulla inutilità dominante.
Idea geniale, ‘Campioni per sempre’ - Edizioni LeVarie, pagg 190, euro 16,00 -, con il supporto delle foto di Pietro Mosca, il coordinamento editoriale di Marco LoBasso e il contributo di Dario Santoro, plaude all’ intelligenza dell’ autore e richiama all’opera l’intelligenza del lettore. Già, nessuna autoreferenzialita’ superflua, con l’umiltà dei grandi, Coppola privilegia nel progetto il dare fiato agli altri, per far vincere ulteriormente Napoli. E lo fa con il brillante escamotage di chiedere ai campioni del Napoli vincente di ieri un confronto con i loro pari ruolo di oggi: poniamo, Renica vs Kim, Bagni vs Politano, Careca vs Osimhen, Zola vs ‘Kvara’...
E a questa facciata A del libro abbina il riscontro da antologia di 9 firme grandi del giornalismo, sportivo e non solo, di lungo corso e mai di piccolo cabotaggio, che lo scudetto del Napoli del 2023 lo raccontano a modo loro, sulle corde di chitarre, mai di mandolini, o con un assolo di sax o di batteria. Parliamo di Carratelli e Cisternino, Corcione e De Luca, Mollichelli e Petrone, Sabatini e Scelzo, Zaccaria. Una band con un front man regista come Coppola che non ha bisogno alcuno di invadere oltremodo il palco da cantante solista.
Coppola, senza agiografia su queste colonne, riconosce parlando di calcio in silenzio la sua devozione sentimentale per il ciclismo. Ed il suo libro sa così essere svettante e fulmineo, scalatore e finisseur, Pantani e Coppi, sa essere il Giro di Italia di uno scudetto, per garbo e cortesia. Personalmente vi raccomandiamo il Volpecina vs Olivera e il Carratelli che scala un Maradona come i tornanti di un Mortirolo. Ma come sempre, il meglio lo troverete altrove voi, lettori migliori di noi.
PS Il libro ha la prefazione del Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo emerito di Napoli. Ed i proventi della vendita, in una mirabile lettura solidale, saranno devoluti alla Comunità di accoglienza Casa di Tonia
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